Si è svolta questa mattina anche a Matera la cerimonia per celebrare la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Una manifestazione organizzata dalla Prefettura di Matera, d’intesa con il Comune di Matera e con la collaborazione delle Forze armate.
La giornata, istituita per ricordare la fine della Prima guerra mondiale e i Caduti di tutte le Guerre, nasce per onorare anche le Forze armate che da sempre si adoperano per preservare e difendere la pace.
Sono intervenuti autorità civili, militari e religiose e una rappresentanza degli studenti degli istituti scolastici di Matera.
La cerimonia, che ha coinvolto anche il complesso bandistico “Boleto” di Nova Siri, è partita con una deposizione al cippo di via Lucana di una corona di alloro.
A seguire in piazzetta Pascoli il concentramento e lo schieramento delle Autorità e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e il corteo verso piazza Vittorio Veneto dove il Prefetto di Matera, Cristina Favilli, ha passato in rassegna lo schieramento composto da una rappresentanza delle Forze Armate, della Guardia di Finanza, dei Corpi di Polizia, della Croce Rossa Italiana, dei Vigili del Fuoco e delle Associazioni Nazionali dei Carabinieri e della Polizia di Stato;
Il protocollo ha previsto la cerimonia dell’alza-bandiera; gli onori ai Caduti e la deposizione della corona d’alloro al Monumento che ricorda i materani caduti durante l’insurrezione contro i nazi-fascisti il 21 settembre 1943.
La cerimonia è proseguita con la lettura dei messaggi del Capo dello Stato Sergio Mattarella a cura del Prefetto di Matera, Cristina Favilli e del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, a cura dell’Autorità Militare Comandante del Comando provinciale dei Carabinieri di Matera, Colonnello Giovanni Russo.
La commemorazione si è conclusa con gli interventi della rappresentante della Consulta provinciale degli studenti, Sanya Bonelli, del rappresentante delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, Franco Lisanti, del Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Matera, Francesco Mancini, del sindaco di Matera, Antonio Nicoletti, del vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Pasquale Pepe e del Prefetto di Matera, Cristina Favilli. Presenti alla cerimonia gli alunni della scuola dell’Infanzia “Gianni Rodari” dell’Istituto Comprensivo Bramante Torraca e studenti di due classi del Liceo Classico di Matera.
Presenti alla cerimonia tra gli altri il consigliere regionale Nicola Morea e i rappresentanti istituzionali dei Comuni di Policoro, Salandra, Miglionico, Irsina e Bernalda.
Le celebrazioni si concludono alle 17 con la cerimonia dell’ammaina bandiera che ha coinvolto una rappresentanza di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e delle Associazioni combattentistiche e d’Arma.
Michele Capolupo
Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate a Matera, intervento del sindaco di Matera, Antonio Nicoletti
Autorità civili, militari e religiose, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma,
Cari concittadini, studenti, giovani materani,
oggi, 4 novembre, siamo insieme per celebrare una data che sta al nostro Paese come un sigillo di autenticità e inviolabilità: la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Per noi civili, sia questa una giornata di gratitudine e di raccoglimento.
Viviamo il raccoglimento perché ricordiamo con rispetto e commozione i nostri caduti di tutte le guerre, uomini e donne che hanno sacrificato la vita per valori come la libertà, la giustizia, la Patria, la pace.
Ma è anche un momento di gratitudine, perché oggi rendiamo onore alle nostre Forze Armate, presidio di democrazia, sicurezza, libertà, solidarietà, al servizio del bene comune, in Italia e anche nel mondo attraverso le missioni di pace.
La data del 4 novembre marca il compimento dell’Unità d’Italia, ma segna anche una consapevolezza: quella di un popolo che si riconosce comunità, condivide un destino, costruisce insieme e protegge il proprio futuro.
La nostra Matera, con la sua storia, è parte attiva di questa storia nazionale.
Matera, città antica e moderna al tempo stesso, rappresenta il simbolo della rinascita italiana, della capacità di rialzarsi e costruire il proprio futuro. I Sassi ci ricordano la fatica e la dignità del lavoro; il riconoscimento di Capitale della Cultura è la testimonianza di come la cultura, fatta anche di memoria e identità, possa diventare strumento di progresso. Memoria e identità definiscono la nostra storia. Lavoro, dignità, progresso, sono parole cardine della nostra Costituzione. Su di essa, si fonda il valore della nostra Unità.
Oggi, mentre rendiamo onore ai nostri soldati, non dimentichiamo in particolare il valore dell’unità tra cittadini e istituzioni militari, patto di democrazia.
Un legame solidale che si fonda su una fiducia reciproca: quella che viviamo quando le Forze Armate non sono percepite come lontane, ma come parte attiva della vita della comunità.
Esse sono protagoniste nei momenti più importanti: in emergenza, nel soccorso, nelle missioni di pace, in progetti di solidarietà.
Sono uomini e donne che servono lo Stato con disciplina e devozione, ma anche con umanità.
E a proposito di umanità, una parola speciale la dedico a voi giovani, uomini e donne di domani.
Il significato di questa giornata non è soltanto nella memoria dell’Italia da cui veniamo, ma nella responsabilità di costruire il domani, l’Italia del futuro, protagonista in Europa e nel mondo, quel mondo di cui voi sarete i principali attori. Siate orgogliosi della nostra storia e – forti dei nostri valori – siate protagonisti del vostro futuro!
Chi si è sacrificato per noi ci ha lasciato in eredità la libertà e la pace, abbiatene cura! Promuovetela e praticatela, perseguendo la conoscenza ed esercitando il dialogo!
E proprio a voi, giovani di Matera, ricordo che questa è una città simbolo, dalla cui storia è possibile trarre esempio e insegnamento. Da qui, con questa consapevolezza, è piú facile rivolgere lo sguardo in avanti, con fiducia, coraggio e forza. E dunque, nell’andare sempre avanti, abbiate fiducia, coraggio e forza!
Ricordando questi temi, in questo 4 novembre, teniamo quindi il nostro cuore avvolto nel Tricolore e nei valori della nostra Costituzione, e rinnoviamo, con la vicinanza alle nostre a Forze Armate, l’impegno per un Paese unito, sicuro e giusto.
Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate a Matera, intervento rappresentante della Consulta provinciale degli studenti, Sanya Bonelli
Buongiorno a tutti, saluto e ringrazio dell’invito le autorità civili, militari e religiose presenti a nome dei miei colleghi, gli studenti e le studentesse della provincia di Matera che ho l’onore di poter rappresentare in quanto presidente della consulta provinciale studentesca, saluto il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale il Dottor Greco, è un grande onore essere qui e portare la voce degli studenti e delle studentesse della provincia per celebrare il 4 Novembre: Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, due importanti celebrazioni che sono tra loro strettamente correlate. Il 4 Novembre 1918 si realizza finalmente quell’obiettivo che la comunità italiana di donne e uomini si pose da secoli lottando contro tutto e tutti per raggiungerlo, si completa quel processo di unificazione che non comprendeva solo il fare l’italia ma anche e soprattutto gli Italiani. Oggi celebriamo il giorno in cui l’Italia non fu unificata solo per volontà di potenza, di sopraffazione del nemico, di definizione dei confini, ma si consolidò l’identità di Italiano appartenente a una Nazione. Con l’unità nazionale, negli italiani nasceva la consapevolezza della propria natura, della propria appartenenza: non si trattava più di calpestare un suolo, ma di essere parte di una totalità, dell’Italia. Ricordare la fine della Grande Guerra e di tale risultato significa capire il valore di ciò che spesso sottovalutiamo: il nostro essere italiani, individui di una comunità, frutto di sangue versato, coraggio, soprusi, vittorie ma soprattutto sofferenze. Ce lo dimostrano le giornate di sangue che oggi danno nomi alle nostre piazze, ai nostri spazi, che leggiamo sui libri, la resistenza sul Piave, le giornate di Vittorio Veneto, date che hanno segnato la fine di molte vite, di corpi acora abbandonati in trincea e speranze di giovani mai tornati a casa , le cui voci fanno eco ancora nelle pagine di storia e raccontano ancora di quella speranza di un popolo e una Nazione chiamata Italia. Tutto questo per il bisogno di definire un qualcosa che non fosse solo il territorio d’appartenenza, ma un sentimento d’identità ancor più forte, quel sentirsi unus, un’unica cosa formata da una moltitudine. Il 4 novembre ci riporta a uno dei capisaldi della filosofia hegeliana, un insegnamento morale che mai come oggi dovrebbe ritornarci in mente: il tutto è maggiore della somma delle parti. L’unità Nazionale voluta e desiderata è il risultato di come la totalità sia composta da individui, da persone che nella loro diversità, nei loro talenti e grazie al loro impegno compongono la Nazione e danno ad essa un’identità. Celebrare oggi l’unità nazionale significa ricordarci di essere parte di un organismo in divenire e che ognuno di noi ha in esso un fine, un motivo, una ragione d’esistere e facendo la sua parte continua a mantenerla viva. Siamo noi che da esseri finiti siamo giunti all’idea di essere necessari alla creazione di un’entità, di un assoluto, in questo caso la nostra Nazione. È proprio questo monismo, che deve ricordarci come ognuno di noi, in quanto italiano è stato necessario all’unificazione della nostra Nazione, ed è necessario alla conservazione della stessa Italia; facendo memoria dell’unità nazionale, diamo futuro alla nostra Nazione, alla nostra patria, con l’orgoglio di volerla proteggere dall’ingiustizia, dal dolore e dal sangue. E sappiamo bene, che non è un clima semplice quello in cui viviamo: molti sono i viandanti che non fanno più parte di una totalità, molte sono le guerre che ci affligono giorno dopo giorno e molto è il sangue che oggi l’Italia versa, trafitta dalla guerra dell’indifferenza che le sue stesse parti, gli italiani, producono. Quella sofferenza che vive ancora oggi nelle ingiustie sociali, nelle esistenze accidentali di ogni giorno che spesso subiamo ed ignoriamo. Abbiamo smesso di pensarci come unus, come collettivo ed oggi ognuno ha la sua bolla, noi e la nostra nazione, che proviene da chi in trincea si stringeva davanti ai corpi dei compagni giovani massacrati.
Oggi invece siamo chiamati a proteggere l’italia che ci è stata consegnata, e c’è chi lo fa ogni giorno e vanno ringraziate per il loro operato, le forze armate, augurandoci che possano sempre difendere questo unus, questa nostra totalità, con l’interesse di preservare, proteggere i valori e gli individui che la compongono. Ma oguno di noi è una parte di questa nostra Italia, ognugno di noi dovrebbe fare la sua parte e può farlo: il 4 novembre ci insegna a vivere con fierezza il nostro essere italiani, gettando ponti di pace, ascoltando, rivivendo in collettività, non girandoci dall’altra parte. Solo così potremmo far fiorire la ginestra ancora bloccata nel terreno delle trincee. Grazie alle forze armate, che sono un punto di riferimento per lo Stato, augurando ad esse di portare avanti quello stesso ideale dei caduti per l’unità nazionale e un augurio agli italiani di essere tanto attaccati alla vita danon esserne mai soggetti passivi in grado di subire il cambaimento e non farlo.
Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate a Matera, intervento del Presidente della Provincia di Matera, Francesco Mancini
Signor Prefetto, autorità civili, militari, religiose e politiche, associazioni dei combattenti, cittadine e cittadini,
ci ritroviamo oggi, in questo giorno carico di significato, per rendere omaggio all’Unità Nazionale e alle Forze Armate della Repubblica Italiana. Il 4 novembre non è soltanto una data incisa nei calendari: è una pietra miliare della nostra storia, un momento di raccoglimento e di riconoscenza verso coloro che hanno servito e continuano a servire la Patria con onore, disciplina e spirito di sacrificio.
In questa giornata, il nostro pensiero si volge con rispetto e gratitudine a tutte le donne e gli uomini in uniforme, che ogni giorno, in silenzio e con dedizione, difendono i valori fondanti della nostra Repubblica: la libertà, la democrazia, la solidarietà. Le Forze Armate non sono soltanto presidio di sicurezza: sono anche strumento di pace, di cooperazione internazionale, di soccorso nelle emergenze, di testimonianza viva dell’impegno dello Stato al servizio dei cittadini.
Oggi più che mai, in un mondo lacerato da conflitti e tensioni, il valore della pace si impone come necessità morale e politica. Le guerre che insanguinano l’Europa e il Medio Oriente ci ricordano quanto sia fragile la convivenza tra i popoli e quanto sia urgente il compito di costruire ponti, di promuovere il dialogo, di difendere la dignità umana. La pace non è mai scontata: è frutto di scelte coraggiose, di diplomazie attente, di popoli che rifiutano l’odio e abbracciano la speranza.
In questo cammino, la città di Matera ha saputo offrire un esempio luminoso. Terra di civiltà antiche e di rinascita moderna, Matera è simbolo di resilienza e di orgoglio. Ma è anche città di memoria e di coraggio. Non possiamo, in questa giornata, non ricordare la rivolta dei materani contro l’oppressione nazifascista del settembre 1943. In quei giorni drammatici, il popolo materano si sollevò con fierezza contro l’occupazione tedesca, pagando un prezzo altissimo in vite umane. Fu una pagina di eroismo civile, di dignità popolare, di amore per la libertà. Matera fu la prima città del Sud a ribellarsi, e per questo merita il nostro tributo e la nostra ammirazione.
Quella rivolta, come tante altre in ogni angolo d’Italia, ci ricorda che l’Unità Nazionale non è solo un fatto geografico o istituzionale: è un sentimento, una volontà condivisa,
una storia di popoli che hanno scelto di camminare insieme. È il frutto di sacrifici, di lotte, di sogni coltivati anche nei momenti più bui.
Celebrare oggi l’Unità Nazionale significa rinnovare quell’impegno. Significa credere in un’Italia coesa, solidale, capace di affrontare le sfide del presente con lo stesso spirito che animò i nostri padri. Significa riconoscere il ruolo insostituibile delle Forze Armate, custodi della nostra sovranità, garanti della nostra sicurezza, ambasciatrici di pace nel mondo.
A loro va il nostro più profondo ringraziamento. A loro, e a tutti coloro che hanno creduto e credono in un’Italia libera, giusta e unita, dedichiamo questa giornata.
Viva le Forze Armate. Viva l’Unità Nazionale. Viva l’Italia
Lo ha dichiarato a Matera Pino Giordano, segretario provinciale Ugl Matera, in merito alla Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate a Matera, intervento del , segretario provinciale Ugl Matera, Pino Giordano.
“L’Ugl Matera si rivolge a chi rappresenta in Regione, i Ministeri della Difesa e dell’Istruzione per una unitaria collaborazione affinché bambini e ragazzi possano oggi sentirsi partecipi al significato celebrativo della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate insieme alla ricorrenza del Milite Ignoto. Il mio pensiero va a tutti coloro materani e non che si sono sacrificati per l’ideale della Patria e per l’attaccamento al dovere, valori tutt’oggi immutati. Un grazie a tutte le donne e uomini che dedicano la propria vita al servizio dei cittadini e alla sicurezza del Paese. Dall’Ugl Matera, buon 4 novembre e viva l’Italia unita. Portiamo il nostro saluto pubblicamente come segno di gratitudine ai rappresentanti dell’Esercito, dell’Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza dislocati nella provincia di Matera con il nostro pensiero che non ci sia mai più guerra, guerra che si vinga o si perda, comunque lascia tanti lavoratori morti. Salutando le Autorità – dice Giordano -, in particolar modo il Presidente della Provincia di Matera, Francesco Mancini, ho trasferito il pensiero espresso dal Segretario Generale dell’Ugl, Paolo Capone per tale giornata, nel contesto celebrativo e unico per tutta la nazione: in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, celebriamo l’eroico sacrificio di quanti sono caduti in difesa della Patria. A nome dell’Ugl, rivolgo un sentito ringraziamento agli uomini e a alle donne in divisa che ogni giorno, con dedizione e spirito di servizio, rischiano la propria vita per tutelare la sicurezza in Italia e nelle missioni oltre confine. Viva l’Italia, Viva le Forze Armate!”
Michele Capolupo
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La fotogallery della cerimonia (foto www.SassiLive.it)












































