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“Verità e giustizia per Rosalba Pascucci”. Lettera aperta di Olimpia Fuina Orioli

A un anno dalla morte di Rosalba Pascucci, la giovane mamma di Bernalda deceduta per malasanità presso l’Ospedale civile di Policoro subito dopo aver dato alla luce due gemellini, il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto ha promosso una campagna di mobilitazione in occasione della prima udienza fissata in mattinata presso il Tribunale di Matera.

Per sensibilizzare la comunità materana su questa vicenda, il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto ha organizzato una marcia a piedi notturna di 40 km da Bernalda a Matera. Una volta raggiunto il tribunale di Matera i manifestanti hanno esposto due striscioni di solidarietà verso la famiglia Pascucci. Sul primo si chiedeva “Verità e giustizia per Rosalba e i suoi figlioletti” mentre un altro striscione era ancora più duro con un’interrogativo inquietante: “Dietro la morte di Rosalba i poteri forti?”. Dalle informazioni in possesso, rese note dalla famiglia, pare infatti che la Procura della Repubblica di Matera stia conducendo indagini quanto meno superficiali e incomplete, tentando di indirizzare il corso della Giustizia su un’unica direzione prestabilita.
I Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto, che da subito sono stati vicini al marito di Rosalba Andrea Buongiorno e ai suoi figlioletti, non permetteranno che su temi delicati come questo non venga fatta piena luce, convinti che solo la verità possa evitare che analoghi “effetti collaterali”  possano nuovamente accadere.
Al motto “Non faremo morire Rosalba una seconda volta” il Comitato ha rivolto un appello alle associazioni, ai movimenti e a tutti i cittadini che hanno sete di verità e giustizia affinchè aderiscano al programma di mobilitazione.

Non lasceremo morire Rosalba una seconda volta”

Riportiamo di seguito la nota del comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto e a seguire la lettera aperta di Olimpia Fuina Orioli, Presidente Onoraria del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto nonchè mamma di Luca Orioli (Fidanzatini di Policoro) tragicamente scomparsi 23 anni fa e senza ancora nessuna giustizia e verità.

Si è concluso alle ore 12,30 di martedì 27 settmebre come previsto davanti al Tribunale di Matera, il sit-in iniziato alle 8,00 di martedì 27 settembre seguito alla marcia notturna a piedi di 40 Km partita da Bernalda alle 19,15 di lunedì 26 settembre. Sono state necessarie quasi 13 ore di marcia, intervallate da diverse soste di riposo, di circa due ore ognuna.
Numerose le associazioni, i movimenti lucani, i congiunti di Rosalba Pascucci e i semplici cittadini che hanno partecipato alla forte e determinata forma di protesta notturna studiata apposta per accendere i riflettori sul buio pesto di verità e giustizia in cui versano tanti casi “insabbiati ?” dalla Procura di Matera.
Numerose le spontanee attestazioni di solidarietà di cittadini, che si sono incessantemente adoperati per fornire ai marciatori ogni genere di conforto e vettovagliamento.
Presenti alla marcia anche pochissimi esponenti politici locali, come il Consigliere regionale Nicola Benedetto, l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Bernalda Gianbattista Mazzei, i consiglieri comunali Franca Di Giorgio e Vincenzo Galli, oltre a Federico Scasciamacchia leader del Movimento politico per Bernalda e Metaponto e Stefano Braico, dirigente di Rifondazione Comunista.
A tutti loro va il ringraziamento accorato dei parenti di Rosalba Pascucci, compreso il giovane marito Andrea Buongiorno anch’egli protagonista della lunga maratona.
Inspiegabile per contro l’assenza di Istituzioni locali e loro rappresentanze, che per Rosalba arrivarono a decretare finanche il lutto cittadino.
Alla Polizia Stradale di Matera e di Policoro, alla Polizia Provinciale di Matera, ai Vigili Urbani di Bernalda e ai Carabinieri di Matera vanno i più sentiti ringraziamenti per aver reso possibile, con grande professionalità e competenza, lo svolgersi di una inusuale e rischiosa manifestazione, salvaguardando in ogni istante del suo percorso la totale incolumità dei manifestanti.

 

Lettera aperta di Olimpia Fuina Orioli, Presidente Onoraria del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto nonchè mamma di Luca Orioli (Fidanzatini di Policoro) tragicamente scomparsi 23 anni fa e senza ancora nessuna giustizia e verità.

Siamo qui, tutti insieme, per dare il primo concreto segnale di risveglio della coscienza popolare di questa nostra terra attraversata dai tanti Attila di turno, e, stanca di subire passivamente, ogni sorta di sopruso, per l’indifferenza dello Stato nei confronti dei diritti indifesi, violati, offesi, calpestati, banalizzati, forse volutamente ignorati, e, negati dall’arroganza onnipotente degli intoccabili.
Siamo qui perché il grido, il pianto, la preghiera finora consumati nel silenzio e nella solitudine murata, abbiano più forza per ristabilire lo Stato di Diritto perso.
Siamo grati al Papa per la sua recente coraggiosa affermazione che così testualmente recita “Uno Stato senza diritto è una banda di briganti”.
Aggiungo “Uno Stato senza diritti fa un popolo senza doveri”.
In tal caso il caos diventa totale e noi non possiamo permettere di andare consapevolmente alla deriva solo perché il coraggio fa paura. Poiché lo Stato è formato da tutti, noi, parte offesa di questa Società, vogliamo non essere intruppati nelle varie bande di briganti, pur se potenti e finora impropriamente vincenti. Siamo convinti che se il Male vince è perché il Bene non si attrezza adeguatamente a batterlo.
A ignorare la Costituzione, quando accadono certe brutture, non sono solo i poteri preposti alla sua difesa, ma anche chi, per paura, si confina nel popolo dei rassegnati. La forza dell’uno si costruisce sulla debolezza dell’altro. Se il diritto manca è perché il dovere è scomodo ed è facilmente svendibile.
Uniamoci numerosi alla lotta a difesa del diritto giusto. Uniamo le nostre intelligenze, le nostre volontà, le nostre competenze, la nostra forza, la nostra determinazione, le nostre sveglie coscienze, la nostra convinta fermezza, e con coraggio affrontiamo le troppe emergenze incalzanti.
Proviamo tutti insieme, tanti insieme, ad essere testimoni e protagonisti del cambiamento più urgente, l’unico che può assicurare ai nostri discendenti una vita più sana, più serena, più sicura. Contrariamente saremo complici imperdonabili delle varie bande di briganti che continueranno a popolare il nostro Stato.
Possiamo invece divenire Seminatori di Pace, di Giustizia, di Speranza.
L’omertà è il Cancro dell’attuale Società. Debelliamolo con numerosi numeri di qualità perché a chiunque volesse ignorare o fare abuso della legge come fosse una proprietà privata si possa contrapporre una forza uguale e contraria per difenderla per il bene di tutti e di ciascuno.
Matera, 27 settembre 2011

Lettera scritta oggi davanti al Tribunale di Matera.

 

La fotogallery sulla manifestazione avvenuta in mattinata davanti al tribunale di Matera (foto www.sassilive.it)