Martedì 14 ottobre 2025 alle ore 9.30 nella sede del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata a Potenza sarà presentato il primo studio di telemetria satellitare in Italia condotto sulla migrazione della cicogna nera del Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane.
Nel cuore della Basilicata, all’interno del Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, ha preso vita il primo studio di telemetria satellitare sulla Cicogna nera (Ciconia nigra) mai realizzato in Italia. Questo importante progetto, avviato nel 2020 con finanziamento dell’Ufficio Parchi della Regione Basilicata per un valore di € 36.500, rappresenta il coronamento di oltre 15 anni di impegno del Parco nello studio, monitoraggio e tutela di questa specie rara e minacciata. La Cicogna nera ha iniziato a nidificare regolarmente nel territorio del Parco già a partire dal 2000. Per approfondire la conoscenza della specie, nel 2012 è stato avviato un progetto di monitoraggio continuo tramite webcam posizionate sui nidi, che ha permesso di osservare da vicino il comportamento riproduttivo, la crescita dei piccoli e le delicate fasi di involo, offrendo al tempo stesso preziosi dati scientifici e immagini straordinarie condivise e accessibili al pubblico attraverso il sito https://cicognaparcogallipoli.it Grazie ai dati raccolti in oltre un decennio, è stato possibile pianificare un’attività di monitoraggio ancora più ambiziosa: dotare giovani cicogne nate nel territorio del Parco, di trasmittenti satellitari, così da seguirne i movimenti anche durante le lunghe migrazioni verso l’Africa. L’obiettivo è quello di acquisire informazioni fondamentali sulle strategie migratorie adottate dalla specie, sulle aree di svernamento, sui fattori ambientali che influenzano la dinamica di popolazione. Questi dati saranno essenziali per contribuire in modo concreto alla conservazione della Cicogna nera. Nel Comune di Oliveto Lucano, grazie alla webcam installata sul nido, è stato possibile seguire in diretta tutte le fasi della nidificazione. Quest’anno la coppia di cicogne nere è tornata a fine febbraio, ha ricostruito e difeso il nido da altre cicogne e ad aprile, ha deposto tre uova. Dopo 32-34 giorni di cova che hanno visto alternarsi i due adulti, sono nati tre pulli. Verificate le eccellenti condizioni dei giovani esemplari, si è deciso di procedere con le operazioni di marcaggio. Grazie all’esperienza e alla professionalità di un gruppo multidisciplinare di esperti coordinato dal Parco, è stato individuato con precisione il momento più adatto per intervenire: una finestra temporale corrispondente allo stadio di sviluppo ideale per garantire la totale sicurezza delle cicogne durante le operazioni. Il 1° luglio 2025, il team di esperti del Parco, con la collaborazione dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ha realizzato la fase più delicata del progetto: il marcaggio e l’applicazione dei trasmettitori satellitari sui tre giovani. Le operazioni si sono svolte in totale sicurezza: un rocciatore ha raggiunto il nido per prelevare i pulli uno alla volta e consegnarli al gruppo di ornitologi e veterinari. Il trasporto è avvenuto in un particolare zaino traforato per garantire al rocciatore libertà di movimento e, allo stesso tempo, offrire all’animale un ambiente poco illuminato ma ben ventilato, favorendo così la sua tranquillità durante le operazioni. Una volta raggiunto il sito di lavoro, situato a pochi metri sopra il nido, le giovani cicogne sono state immediatamente sottoposte a un controllo veterinario per verificarne le condizioni generali e accertarne il buono stato di salute. Ornitologi inanellatori ed esperti del montaggio di GPS, hanno effettuato le operazioni successive. Ogni giovane è stato pesato, misurato, inanellato (con anelli ISPRA) e dotato di una trasmittente di circa 40 grammi. Le delicate operazioni sono state realizzate con tecniche e sistemi in grado di assicurare l’assoluta incolumità dei soggetti e un disturbo limitato al tempo strettamente necessario. Dopo pochi minuti, le cicogne sono state ricollocate nel nido e hanno ripreso immediatamente il loro comportamento naturale, alimentate regolarmente dagli adulti. Grazie alla webcam, è stato possibile monitorare lo stato di salute e lo sviluppo dei giovani anche nelle settimane successive. A fine luglio, i tre giovani hanno spiccato il loro primo volo: prima brevi spostamenti nei dintorni del nido, poi voli più lunghi fino al fiume Basento. Infine, dopo circa un mese, hanno abbandonato definitivamente il nido. I primi dati satellitari raccolti sono già straordinari. La cicogna Cipriana, partita il 24 agosto, ha intrapreso una vera migrazione: ha attraversato la Basilicata, la Calabria, lo Stretto di Messina, la Sicilia e infine il Mediterraneo, approdando sulle coste della Tunisia. Da lì ha continuato a dirigersi verso sud, affrontando l’immensità del deserto del Sahara. Il viaggio in terra africana si snoda attraverso paesaggi aridi e roventi, dove il GPS ha registrato temperature prossime ai 50°C. Brevi soste in piccole oasi verdi spezzano il ritmo incalzante della traversata, offrendo attimi di tregua e ristoro. Proseguendo dritto verso sud, Cipriana ha oltrepassato il maestoso Monte Tahat, la vetta più alta dell’Algeria, sorvolandolo a 3000 metri di quota. Dopo due giorni di riposo, ha ripreso il suo viaggio ed è giunta nel cuore del Mali; da qui, dalle aree di svernamento dell’Africa subsahariana, Cipriana farà ritorno in primavera. Del tutto diverso è il viaggio delle atre due cicogne. Maria, lasciato il nido alla fine di agosto, ha iniziato ad esplorare con curiosità i territori lucani e pugliesi, sostando lungo corsi d’acqua. Solamente i primi giorni di ottobre, ha iniziato a spostarsi verso sud, spingendosi oltre la Sila in Calabria. Il suo viaggio è apparso subito incerto, quasi esitante; Maria si muove avanti e indietro sospesa tra il luogo natale e il richiamo dell’Africa. Siamo in attesa di scoprire se e quando deciderà di intraprendere la migrazione. Giuliana invece sembra fedele al territorio lucano. Da quando ha lasciato il nido, si muove lungo i corsi d’acqua lucani, sostando spesso nel territorio del Parco e non manca mai di tornare, di tanto in tanto, al luogo dove è nata. Grazie alla telemetria, possiamo oggi seguire passo dopo passo i viaggi di queste giovani cicogne, tracciando ogni loro spostamento, scoprendo le loro abitudini e i percorsi migratori verso l’Africa. Il progetto rappresenta non solo un traguardo scientifico, ma anche un’opportunità straordinaria per sensibilizzare il pubblico sull’importanza della biodiversità, del monitoraggio ambientale e della coabitazione rispettosa con le specie selvatiche. La stagione autunnale costituisce un momento cruciale nello sviluppo delle giovani cicogne, un viaggio di crescita e libertà e per la prima volta in Italia, possiamo essere al loro fianco in questa straordinaria avventura tra cieli e continenti.

