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Welfare di comunità e riforma del Terzo settore, Regione Basilicata dice sì alla coprogrammazione

La Regione dice si alla co-programmazione con il Terzo settore. Lo ha affermato, nel corso del convegno “Welfare di comunità e riforma del Terzo settore” che si è tenuto a Potenza lo scorso 13 febbraio, l’assessore regionale alle politiche della persona Rocco Leone, che ha altresì annunciato l’imminente approvazione in Giunta del manuale di accreditamento delle strutture residenziali sociosanitarie e l’allocamento delle risorse per gli infermieri di comunità e per il taxi oncologico.
In apertura dell’iniziativa, organizzata dal Forum regionale del Terzo settore, il vicepresidente del Csv Basilicata Antonio Bronzino ha sottolineato il numero degli enti censiti: 3.600 realtà che occupano 7.000 dipendenti. La relazione di Giuseppe Salluce, portavoce regionale del Forum, ha evidenziato che “non c’è salute e benessere senza comunità” per cui “non è possibile rinunciare alla integrazione fra sociale e sanitario, quindi la Basilicata deve rilanciare quelle politiche territoriali che garantiscono prevenzione, integrazione e coesione sociale in un momento nel quale troppo spesso prevale l’indifferenza su vecchie e nuove povertà e lo stigma per le diversità”.
“Il Terzo settore continua a crescere sia in ambito economico che sociale. È infatti composto da oltre 350.000 istituzioni, nel 90% dei casi piccole associazioni che si organizzano nelle comunità per dare risposta ai bisogni reali dei cittadini, la metà delle quali è organizzato in rete per fare sistema”, ha rimarcato Claudia Fiaschi, portavoce nazionale del Forum. “La Riforma prova a fotografare la realtà caratterizzata da grandi sfide sociali. Il vero problema non è l’immigrazione, ma l’emigrazione che porta i nostri giovani in paesi lontani per realizzare il proprio futuro e determina un impoverimento reale poiché si tratta di professionalità su cui l’Italia ha investito”.
Il direttore del Dipartimento salute Regione Basilicata, Ernesto Esposito, ha riconosciuto il valore e l’importanza del Terzo settore in particolare nella medicina delle “quattro p”: preventiva, predittiva, personalizzata, partecipata.
Il Terzo Settore ha svolto da sempre una funzione sussidiaria e di innovazione dei servizi. Continuerà a svolgere un ruolo attivo per la costruzione di un welfare del territorio e della comunità, vicino alla persona e ai suoi bisogni. Il decreto legislativo 117/2017 chiama a realizzare una “governance della complessità” integrata fra istituzioni pubbliche e soggetti del Terzo settore. La riforma sollecita dunque l’istituzione, da parte della Regione, di tavoli di co-programmazione e co-progettazione. Il Terzo settore sarà pertanto partecipe dei tavoli di programmazione regionale socio-sanitaria.
L’assessore alle politiche alla persona Rocco Leone, nel sottolineare l’attenzione della Regione per il Terzo settore, ha infine ricordato che nella sua precedente esperienza di sindaco aveva già fortemente sostenuto lo sviluppo di cooperative sociali per la gestione di servizi sociali ed educativi, oltre a promuovere l’associazionismo “che svolge spesso un ruolo sussidiario dell’ente locale”.