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Bando per innovazione e sviluppo imprese sociali, Alleanza Cooperative di Basilicata: “Un cambio di passo nel progettare il futuro delle nostre comunità”

Bando per innovazione e sviluppo imprese sociali, Alleanza Cooperative di Basilicata: “Un cambio di passo nel progettare il futuro delle nostre comunità”. Di seguito la nota integrale.

Esprimiamo soddisfazione per l’importante risposta con cui la cooperazione lucana ha accolto il bando per l’innovazione e lo sviluppo dedicato specificatamente alle imprese sociali. La domanda ha superato le risorse a disposizione, è quindi viva la speranza che le assegnazioni per aree non costituiscano ora un limite, bensì una garanzia di utilizzo efficiente delle somme stanziate. Una risposta di cooperazione e investimento valorizzata ancor più dalle risorse in cofinanziamento messe a disposizione dalle stesse cooperative e che superano i 4 milioni di euro, a dire del grande e pervasivo desiderio di rilancio che anima questi territori.
“Una misura che mostra come la programmazione condivisa con i corpi intermedi, non è solo sinonimo di sinergie significative ma è essenziale per orientare la spesa in modo proficuo, secondo vettori e risposte congrue ai bisogni delle imprese e, quindi, delle comunità, senza trascurare gli obiettivi di occupazione e di welfare in Basilicata” – afferma Giuseppe Bruno Presidente dell’Alleanza della Cooperazione di Basilicata.
La cooperazione di Agci, Confcooperative e Legacoop in Basilicata si conferma il comparto che non solo riesce a ravvivare costantemente servizi e produzione, ma rappresenta anche un motore di occupazione e investimenti: la cooperazione lucana aggrega oltre 400 cooperative, piú di 35000 soci e 4000 persone occupate.
“Guardiamo ad esempio alle produzioni edili e manifatturiere, chiamate oggi ad essere protagoniste della rigenerazione dei luoghi e della promozione delle eccellenze territoriali, anche canalizzando se possibile le misure del governo come il sisma-bonus, con una rinnovata attenzione alla capacità attrattiva e alla vocazione turistica della Basilicata. Molte cooperative lo fanno già da tempo, con proprie risorse e competenze. Ad esempio nella sola Matera, dove oggi la cooperazione dell’Alleanza è presente con oltre 70 cooperative, 2000 soci e oltre 600 persone occupate, l’investimento nel segmento turistico è trasversale ed intersettoriale” – dichiara il Co-Presidente dell’Alleanza Innocenzo Guidotti.
“In egual modo, il processo di riforma dei servizi educativi socio-sanitari e socio-assistenziali, diventato improrogabile all’indomani della crisi sanitaria, deve oggi trovare velocemente sponde di affidabilità, continuità e accessibilità, principi che la cooperazione già assicura, anticipando spesso la domanda e guardando ben oltre le complessità che l’esperienza Covid mette in luce. L’accreditamento dei servizi a cui si sta lavorando, allora, può rappresentare non solo un importante traguardo ma una vera rivoluzione culturale” – afferma Geppino Crocco Co-Presidente dell’Alleanza.
“E’ indubbio che le politiche e gli investimenti a livello regionale abbiano, in parallelo, un ruolo decisivo per gli slanci evolutivi che insieme si percorrono – continua Bruno. In questo momento assai delicato commettere errori sarebbe ancor più svilente e la comunità lucana non può permettersi divisioni, a cominciare dalle nostre classi dirigenti a tutti i livelli. Se la politica è per definizione buon governo nel primario interesse della collettività, spiace assistere a volte all’incistarsi di posizioni personali, sterili campanilismi e meri protagonismi che, indipendentemente dal colore politico, nulla hanno del buonsenso e dei buoni propositi che la crisi sanitaria prometteva di imprimere”.
La cooperazione e le nostre comunità hanno bisogno di confronto sano e costruttivo, sostenuto da una politica di visione e coesione che, nonostante le diversità ideologiche, sia motivata da un unico obiettivo: quello di fare il bene della Basilicata per il presente della popolazione che la abita, quella dei grandi centri urbani come quella delle aree interne, e per il futuro delle nuove generazioni, chiamate a scommettere sul restare o emigrare (come molti già fanno) sulla base delle possibilità date loro di essere realmente protagoniste del domani, e non strumento di campagne di persuasione e buone intenzioni mai realizzate.
Se di nuovo progetto si deve parlare, questo è il momento per dimostrare che posizioni di confronto costruttivo devono coesistere con l’impegno (più una speranza, in realtà) che ognuno porti in sé sempre il pensiero di lavorare per l’interesse generale e lo sviluppo sostenibile. La cooperazione ne è un esempio da sempre, dimostrazione concreta di una volontà di investire che incontra fabbisogni e peculiarità del territorio. Il bando per le imprese sociali citato in apertura è la risposta che le cooperative dell’Alleanza stanno dando alla difficile congiuntura socio-economica: non arrendevole parassitismo ma ottimistica propositività.
“Lo facciamo con spirito di innovazione e visione che ci contraddistingue – concludono i presidenti – ricercando la contaminazione positiva fra persone e organismi che hanno uguale bisogno di reciprocità e scambio per crescere. Il progetto Policoro della Cei è l’esempio che cito più spesso, aggiunge Bruno, per la sua capacità di aggregare mondo cattolico, sindacati, e datoriali per dar vita a nuove esperienze d’impresa, nate dai giovani per i giovani che restano in Basilicata. Il cambiamento purchessia per non cambiare nulla, volendo citare Tomasi di Lampedusa, non serve. A volte basta cambiare prospettiva, e non modificare l’obiettivo ma modificare i passi per raggiungerlo, come sosteneva Confucio, ma facendo prima tutti un passo indietro, per abbracciare con la dovuta umiltà prospettive forse meno roboanti ma sicuramente più aperte”.