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App e braccialetto per monitorare pazienti Covid, al via dalla Puglia progetto telemedicina Telemachus

Parte dalla Puglia lo sviluppo di Telemachus, un sistema di telemedicina basato su un’app e un braccialetto smart per monitorare le condizioni di salute dei pazienti Covid a distanza e studiare l’andamento del virus durante il prossimo inverno, quando potrebbe esserci la seconda ondata. Il progetto è co-finanziato dall’ESA in risposta alla COVID-19 grazie ai fondi stanziati dall’Agenzia Spaziale Italiana che, in collaborazione con il Ministero dell’Innovazione e della Digitalizzazione, ha finanziato il bando ESA. A sviluppare Telemachus un consorzio composto da realtà industriali giovani ed innovative della Puglia e del Molise, con il supporto del Politecnico di Bari. Alla guida del consorzio c’è g-nous, società barese di consulenza strategica nata nel 2014 e attiva nel settore della space economy e della sostenibilità, con focus sulle applicazioni a terra delle tecnologie spaziali.
Il sistema consente di curare i pazienti a distanza, attraverso un’interazione diretta con i medici di base all’interno di un modello organizzativo hub-and-spoke, in cui l’autorità sanitaria (hub) coordina le attività dei medici di base in relazione ad un protocollo di sicurezza sanitaria approvato; e di monitorare le condizioni di salute di medici ed operatori sanitari all’interno di strutture ospedaliere, permettendo di isolare casi di infezione e ricostruire la catena di contagio. Telemachus sfrutterà la tecnologia spaziale GNSS (quella del GPS e Galileo) per monitorare in maniera anonima la posizione dei pazienti, che potranno essere così localizzati per permettere alle autorità sanitarie di intervenire qualora i parametri vitali diventassero critici. Inoltre, la stessa tecnologia permetterà di incrociare i dati ambientali per studiare eventuali correlazioni con la diffusione del virus. Il progetto verrà sperimentato all’interno di due contesti differenti: il primo corrispondente all’area di competenza della Asl Bari, su un campione selezionato da esperti epidemiologi; il secondo all’interno del reparto di pneumologia del Policlinico Riuniti di Foggia, diretto dalla professoressa Maria Pia Foschino Barbaro. I dati raccolti verranno analizzati poi dallo Spallanzani di Roma.