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Vertenza Callmat di Matera, a rischio 400 posti di lavoro, USB Lavoro Privato chiede incontro alla Regione Basilicata

Domenico De Stradis, per conto di Usb Basilicata lavoro Privato ha inviato una lettera al governatore lucano Vito Bardi, all’assessore regionale Francesco Cupparo e al sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri per denunciare le difficoltà di circa 400 lavoratori della Callmat Matera. Di seguito la nota integrale.
Un grido di rabbia da parte di chi un anno fa denunciava mancate garanzie per circa 400 lavoratori in Callmat Matera.
Ebbene sì, un anno fa, non oggi che quelle garanzie sono venute meno nell’immobilismo generale. Non ha alcun senso essere preoccupati o attivarsi a pochi giorni da una scadenza contrattuale. Le preoccupazioni, con così poco margine di tempo, non si tramuteranno mai in azioni utili. Circa un anno fa la nostra Organizzazione Sindacale USB chiedeva, attraverso reiterati solleciti d’incontro con l’azienda, garanzie circa la tenuta della mono-commessa Tim e sul futuro occupazionale dei circa 400 dipendenti di cui una parte con contratto di apprendistato. Si voleva così gettare le basi su cui fondare un progetto di sviluppo, consolidamento del lavoro e del salario,
per i lavoratori della città di Matera e provincia.
In quell’occasione, non solo non fu sostenuta dalle altre sigle sindacali al fine di perseguire un filo comune “il benessere e la tenuta di tutti i posti di lavoro”, ma dovette difendersi da chi aveva scelto di ostacolare il progetto attraverso un dannoso ostruzionismo mediatico.
Si è preferito bloccare, in tempi giusti e con chiari segnali, ciò che aveva un senso affrontare con le istituzioni. È normale, raggiungere un risultato deludente, oggi, in tempi così ristretti. Ricordiamo che la nostra sigla sindacale in azienda fu attaccata su tutti i fronti da chi oggi
vorrebbe correre ai ripari . Le visioni erano frutto di segnali evidenti circa una sofferenza aziendale.
La stessa azienda non ha mai negato di operare in un momento difficile per il mercato telecomunicazioni. Ci dispiace rilevare che a pagarne le conseguenze sono sempre le fasce più deboli. Questa volta non restiamo più immobili ad aspettare convocazioni aziendali ma ci
attiveremo affinché se ne facciano carico le Istituzioni.Si richiede ufficialmente un tavolo istituzionale presso la sede della Regione Basilicata per affrontare seriamente la questione occupazionale e di tenuta commessa presso la sede Callmat Srl di Matera. Chiediamo che quanto firmato a livello Nazionale attraverso un accordo di armonizzazione tra le parti datoriali, il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Basilicata sia rispettato. Abbiamo bisogno di risposte concrete e garanzie sul piano industriale del sito Callmat di Matera.