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Tavolo Verde Puglia e Basilicata attacca Governo Verri di Pisticci: “Incuria e indifferenza sono il punto morto della storia”

Tavolo Verde Basilicata attacca Governo Verri di Pisticci: “Incuria e indifferenza sono il punto morto della storia”. Di seguito la nota integrale inviata dal presidente Francesco Malvasi.

L’amministrazione comunale a guida Verri ignora o fa finta di ignorare alcuni aspetti fondamentali della vita della comunità, tra l’altro richiamati nel programma dei pentastellati : il primo riguarda l’emergenza ambientale che investe l’intero territorio e tutti i cittadini, il secondo l’agricoltura che è il settore produttivo prevalente per la valenza socio-economica e per i livelli occupazionali raggiunti. I due aspetti si compenetrano e sono le due facce della stessa medaglia: abbandono del territorio e predazione dello stesso. Dopo alcuni interventi strutturali fatti dall’amministrazione precedente nella Tecnoparco per limitare i danni all’ambiente e alla salute dell’uomo, la Verri continua a tacere anche di fronte alla cantierizzazione del progetto di ampliamento della centrale di smaltimento più discussa di Italia. Per chi non lo sapesse,questa – Tecnoparco – sarà ampliata, non per abbassare i livelli di inquinamento e rimuoverne le cause, ma per smaltire quantitativi maggiori di “porcherie” provenienti da chissà dove. L’amministrazione comunale in questa vicenda è direttamente coinvolta poiché è chiamata a rilasciare autorizzazioni e concessioni a patto che sia garantita l’incolumità e la sicurezza dei cittadini. Vorremmo ricordare che il comune di Pisticci è già fra i paesi più colpiti negli ultimi due anni da patologie tumorali: su una popolazione di 16.000 abitanti, circa 400 persone sono affette da tumori. E bastano questi pochi dati per indurre la Verri a riflettere prima di rilasciare autorizzazioni e concessioni ad un ente che, secondo molti, è portatore di morte e di danni irreversibili all’uomo e all’ambiente. Ad aggravare ulteriormente la situazione vi è poi la tendenza a dimenticarsi del sito di interesse nazionale (S.I.N) che si estende su circa 2000 ha e per il quale sono previsti interventi di bonifica per una somma di circa 20 milioni di euro al fine di ripristinare le caratteristiche agronomiche e riabilitare quell’area all’uso agricolo. In sostanza il primo cittadino e i suoi collaboratori in luogo di richieste precise alla Regione finalizzate a mettere in sicurezza l’intero territorio, manifesta silenzio e arrendevolezza; perché? Forse non ha capacità e competenze adeguate per reagire? O forse perché la tanto decantata parola “onestà” in questo frangente non ha senso?
Sempre a proposito del territorio, persiste il silenzio tombale sulla necessità di monitorare lo stato delle golene fluviali, compresi gli argini la cui precarietà è causa di sistematiche esondazioni con gravi danni alle aziende agricole, compresa quella in dotazione all’Istituto Tecnico Agrario. Ci risulta che l’amministrazione comunale fa parte del Consorzio di Bonifica di Basilicata e ci risulta ,pure, che questo ente continua a disinteressarsi del territorio ma per contro continua ad imporre iniqui tributi e talvolta anche illeciti sia sulla proprietà che su beni a natura giuridica diversa: qual è la posizione della Verri su questa grande ingiustizia che va a colpire i produttori agricoli? E qual è la posizione dell’amministrazione comunale in ordine alla sistemazione dell’intero demanio comunale di circa 2500 ha di cui circa 1100 condotti e coltivati da più di 300 famiglie residenti nel comune aggravatasi ulteriormente da controlli in atto da parte dell’Agea? E sempre a proposito dell’agricoltura, l’amministrazione comunale è a conoscenza del fatto che le scuole del territorio e in modo particolare quelle ad interesse agricolo stanno vivendo una preoccupante fase di difficoltà soprattutto per quanto riguarda le preiscrizioni? Cosa pensa di fare la Verri? O meglio quali iniziative intendeassumere a breve termine per risalire la china?
E’ certo che molti cittadini lamentano l’immobilismo della giunta Verri ed altri ricordano la celeberrima frase di Cicerone:
“ Quosque tandem abutere … patientia nostra “