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Ritardi erogazione reddito minimo di inserimento, nota Uil

Gli ulteriori ritardi che si registrano per l’erogazione del reddito minimo di inserimento ai 2.700 beneficiari lucani sono ingiustificati ed inaccettabili. Lo sostiene la segreteria regionale della Uil della Basilicata che sottolinea come a due mesi e mezzo dalla presentazione  delle modalità operative e di avvio del servizio “card/reddito minimo di inserimento Regione Basilicata” realizzato in collaborazione con la Banca popolare di Bari l’iter sembra inceppato.
Le difficoltà tecnico-burocratiche – aggiunge la Uil – si ripercuotono su categorie sociali deboli che vivono una condizione di marginalità e non possono aspettare ancora. I tempi della politica devono coincidere con i tempi dei bisogni dei cittadini, altrimenti – evidenzia la Uil – non solo si acuisce il disagio sociale di migliaia di famiglie alla soglia della povertà ma si accresce il divario di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni democratiche. Quello che era stato definito un obbligo a carico della Lab di procedere al pagamento dell’indennità definita entro il 15 di ogni mese invece non trova attuazione.
La Uil inoltre sollecita l’accelerazione degli adempimenti riferiti all’attuazione del percorso individuato dalla Giunta Regionale di intesa con Cgil, Cisl, Uil per i beneficiari di “fascia A” del reddito minimo di inserimento che per tre anni saranno interessati ad attività lavorative con il contratto idraulico-forestale. Anche su questo non tollereremo ritardi e dilazioni di tempi perché riteniamo, a coronamento di un nostro impegno che dura da anni, che possa rappresentare un inizio importante che potrà nel tempo dare risposte, non solo agli attuali 580 lavoratori di questo anno che supereranno i 1.200 nel prossimo anno, ma alla messa in garanzia del territorio della nostra regione. C’è bisogno di dare centralità alle politiche forestali che sono anche politiche ambientali, paesaggistiche e turistiche. È un patrimonio che deve essere curato come risorsa e per far questo dobbiamo uscire dalla gestione emergenziale, che è quella predominante degli ultimi 20 anni e che rappresenta la vera criticità per i circa 4.700 lavoratori interessati. È giunto il momento di parlare con chiarezza di una Forestazione che può e, a nostro parere, deve diventare un vero e proprio motore dell’economia della nostra Regione immettendo nuove unità di lavoro come nel caso dei beneficiari del reddito minimo di inserimento ai quali si ridà piena dignità sociale di lavoratori. Per la Uil il mese di giugno diventa perciò il termine ultimativo per l’avvio dell’occupazione in attività forestali di queste categorie di persone.