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Alluvione e crisi campagne, aziende agricole lucane in ginocchio: report conferenza Comitato Terre Joniche a Matera, nota Benedetto (IDV) e fotogallery di SassiLive

Una bilancia con un paio di bicchieri di vino per far capire  quanto pesa sulle vite degli agricoltori l’incapacità dei politici di dare risposte ad un territorio, per pesare quanto è stato fatto dal Comitato Terre Joniche per  rispondere ai bisogni del mondo agricolo lucano incalzando la politica e le istituzioni  e per misurare quanto peseranno le prossime azioni da mettere in campo per sollecitare interventi urgenti a favore delle famiglie che ricavano un reddito dai frutti della terra. Altragricoltura, rappresentata da Gianni Fabbris, ha convocato in mattinata i giornalisti in piazza Vittorio Veneto presso il belvedere Guerricchio per riaccendere i riflettori su due questioni che rischiano di provocare un disastro economico-produttivo e occupazione senza precedenti anche nel comparto agricolo lucano. All’incontro ha partecipato anche una  delegazione di imprenditori agricoli che hanno denunciato le difficoltà quotidiane con cui devono fare i conti per portare avanti l’azienda a quasi due anni dall’alluvione nel Metapontino e per fronteggiare la crisi che sta esplodendo in maniera drammatica nelle campagne.

Per quanto riguarda l’alluvione che ha colpito anche il Metapontino a marzo 2011 Gianni Fabbris ha ricordato che l’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha permesso di ottenere il primo risultato concreto con lo stanziamento di un milione di euro. A questa somma si sono aggiunti altri 300 mila euro grazie alla manifestazione di protesta promossa ad un anno dall’alluvione con l’occupazione della segreteria dell’assessorato regionale all’agricoltura da parte del nostro Comitato. Dopo aver lavorato per ottenere i primi finanziamenti la Regione Basilicata ha deciso di stanziare 700 mila euro per le famiglie che sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni perchè danneggiate dall’alluvione. Sono arrivate in Regione 72 domande di cui 15 sono state escluse perchè prive dei requisiti richiesti dal bando. Rispetto alle 57 domande da soddisfare 17 sono state escluse per mancanza di fondi mentre 40 sono state accolte e finanziate. Ogni famiglia riceverà in media 20 mila euro. Un altro risultato importante riguarda lo sblocco del fondo di 300 mila euro stanziato a favore della Fondazione Antiusura Mons. Cavalla presieduta da don Basilio Gavazzeni per combattere il fenomeno dell’usura, che ha trovato terreno fertile nelle famiglie colpite dall’alluvione. Alle famiglie che si sono rivolte alla Fondazione, circa una trentina, sarà assegnato un contributo nella misura massima di 10 mila euro mentre alle famiglie dei braccianti, circa una quarantina, che hanno lavorato alle dipendenze della aziende colpite dall’alluvione sarà assegnato un contributo massimo di 3 mila euro.” Fabbris ha inoltre ricordato che il Governo ha stanziato 11 milioni di euro per la messa in sicurezza dei territori colpiti dall’alluvione e 7 milioni di euro riguardano lavori già cantierizzati e pronti a partire entro la primavera. Naturalmente i danni stimati superano di gran lunga i contributi sinora stanziati e che purtroppo non sono stati ancora assegnati ai diretti interessati. In particolare Fabbris ha ricordato che il Commissario De Filippo ha fissato in 320 milioni di euro i fabbisogni del territorio lucano per danni accertati a ponti, strade, infrastrutture e per fronteggiare tutte le emergenze legate a quella calamità naturale avvenuta nel marzo 2011.

Per quanto riguarda i danni alle aziende ammontano a 12 milioni quelli segnalati dalle aziende agricole, a 10 milioni quelle turistiche e a 1 milione e 800 mila euro quelli accertati nelle abitazioni dei cittadini che vivono di agricoltura.

Tanti numeri, tante promesse ma in realtà nessuna persona colpita dall’alluvione ha intascato un euro. Con questa conferenza stampa vogliamo quindi sollecitare l’attenzione del Governo regionale, rappresentato da De Filippo nel doppio ruolo di commissario e presidente della giunta e regionale e dell’assessore regionale Mastrosimone affinchè venga convocato un tavolo per affrontare le questioni più urgenti e discutere insieme le questioni sollevate. In particolare, dopo aver preso atto dei risultati ottenuti grazie anche alla pressione del Comitato nei confronti delle istituzioni locali e nazionali vogliamo sapere come intende procedere la Regione per assegnare finalmente i contributi previsti agli aventi diritto e quali politiche di sviluppo per il comparto agricolo intende adottare per far fronte ad una crisi drammatica che ha già travolto l’agrumicoltura siciliana. Ad oggi sappiamo solo che il Governo nazionale ha stanziato 7 milioni di euro e che la Regione ha risposto con altri 7 milioni e mezzo di euro. Le questioni alle quali il Governo regionale è chiamato a dare risposte sono due: come superare i ritardi accumulati in questi 18 mesi e come gestire i fondi ordinari del PSR a disposizione dell’Ente regionale. Se l’alluvione di marzo 2011 ha permesso in maniera paradossale di riaprire il dibattuto sul futuro dell’agricoltura lucana è arrivato il momento di fronteggiare con una serie di provvedimenti la crisi che ha già travolto le campagne lucane e che rischia di provocare danni irreparabili alla luce della nuova normativa comunitaria che abolisce i dazi di importazione nell’accordo Euro-Marocco. La normativa si poteva applicare subito oppure a distanza di tre anni e ovviamente mentre la Spagna, il nostro principale concorrente, ha deciso di rimandare l’entrata in vigore di questo accordo l’Italia ha pensato bene di farlo subito, provocando di fatto la morte del più importante mercato ortofrutticolo italiano, che si trova a Vittoria, in Sicilia. Sulla base di questa intesa gli agrumi dei Paesi nord-africani potranno essere acquistati a 17 centesimi dalla grande distribuzione italiana, a fronte di un costo di 30 centesimi alla pianta sostenuto dai nostri imprenditori. Nei giorni scorsi tre esponenti di Altragricoltura hanno già incontrato il neo-presidente della Regione Sicilia Crocetta per fronteggiare questa emergenza e d’intesa con il massimo ente regionale è stato deciso di avviare nelle prossime settimane  un tavolo di crisi per l’ortofrutta che possa coinvolgere anche tutti gli assessorati delle Regioni del Sud. All’assessore regionale Mastrosimone chiediamo in una lettera di avviare anche in Basilicata un tavolo per affrontare le questioni che riguardano l’agricoltura lucana e di favorire una mobilitazione dal basso in modo tale che a distanza di 15 giorni dall’insediamento del nuovo Parlamento si possa avviare un confronto con il nuovo Governo per definire insieme quelle misure di sostegno che non possono più essere disattese. A fine anno l’assessorato regionale all’agricoltura fa sapere che risulta difficile spendere tutti i fondi comunitari a disposizione ma in proposito vorrei sottolineare che fino a quando le misure di sostegno imporranno la compartecipazione delle aziende quei soldi non verranno mai utilizzati. Ormai le aziende agricole sono al collasso e nessuna banca è disposta a far credito. Occorre quindi cambiare le politiche di sostegno al settore agricolo favorendo finanziamenti a fondo perduto per combattere sopratutto il fenomeno dell’usura.”


In proposito è giunta la testimonianza diretta di Domenico Prencipe, imprenditore di un’azienda del Metapontino, una delle poche maggiormente colpite dall’alluvione a marzo 2011. “Abbiamo sperato molto negli effetti positivi della legge 126 approvata dal Governo regionale per ricostruire gli impianti distrutti e far ripartire i mezzi danneggiati. Ma sino ad oggi non abbiamo ancora ricevuto i contributi previsti dal bando. La Regione Basilicata ha pubblicato una graduatoria provvisoria e in questa lista sono entrate non solo quelle maggiormente colpite, che si contano sulle dita di una mano, ma anche tante aziende collinari che non sono mai state coinvolte dall’alluvione. Siamo stati trattati da stupidi e questo non è giusto. Siamo qui per reclamare un nostro diritto, perchè noi siamo legati alla terra e se la terra non dà frutti siamo in difficoltà. Purtroppo l’usura ha già stritolato diversi imprenditori e se non arrivano i contributi promessi la situazione rischia di precipitare”.

Michele Capolupo

 

ALLUVIONE METAPONTINO, CONSIGLIERE REGIONALE NICOLA BENEDETTO (IDV): “ACCOGLIERE ENNESIMA SOLLECITAZIONE COMITATO TERRE JONICHE”

“Accogliere la richiesta di un incontro presentata oggi a Matera con l’ennesima iniziativa del movimento ”Terre Joniche” per fare il punto sull’attuazione degli interventi previsti a seguito dell’alluvione del marzo 2011 nel Metapontino e per accelerare l’erogazione delle risorse finanziarie destinate alle aziende agricole danneggiate è il minimo che si possa fare”. A sostenerlo è il consigliere regionale di IdV Nicola Benedetto sottolineando che “i tempi di intervento si stanno rivelando troppo lunghi e le procedure troppo ferraginose. Nel mese di novembre scorso la Giunta regionale ha approvato la graduatoria provvisoria delle domande di aiuto presentate dalle famiglie danneggiate dall’alluvione. Del milione di euro stanziato, 700 mila euro sono stati destinati alle famiglie che versano ancora in uno stato di necessità, mentre i restanti 300 mila euro sono stati destinati alla costituzione di un fondo a favore delle famiglie a rischio “usura”. A ciò bisogna aggiungere che a settembre scorso il governo nazionale ha accreditato alla Regione 7 milioni di euro per finanziare interventi urgenti di protezione civile per la messa in sicurezza degli argini del Basento e di altri fiumi lucani. I rilievi pertanto che gli agricoltori del Metapontino muovono a Giunta regionale e Governo sono riferiti alla lentezza dei programmi che rischia di pregiudicare l’attività di centinaia di aziende agricole nell’anno appena iniziato. L’alluvione infatti – dice Benedetto – ha rappresentato l’ennesima “mazzata” che si è abbattuta sul comparto agricolo interessato da crisi di mercato, incremento dei prezzi di produzione, ridotta remunerazione, difficoltà di export. Una crisi che coinvolge non solo i produttori del Metapontino e richiede una strategia più complessiva a partire dalla conclusione del P.O. Feasr 2007-2013 prima di programmare la spesa comunitaria per il sessennio 2013-2020 tenendo conto delle novità introdotte dalla Pac e introducendo un capitolo di spesa specifica per il Metapontino”.

 

La fotogallery relativa alla conferenza stampa di Altragricoltura in piazza Vittorio Veneto (foto www.sassilive.it)