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Coronavirus, docente Scaraia (Istituto Isabella Morra di Matera): “L’etica non è una ricetta ma una continua ricerca”

Rosaria Scaraia, Psicologa e docente di psicologia dell’Istituto Isabella “Morra” di Matera ha inviato alla nostra redazione alcune riflessioni sull’opportunità di rimettere al centro i valori in questa fase di emergenza sanitaria. Di seguito la nota integrale.
L’etica non è una ricetta ma una continua ricerca.

(Ri)Mettere i valori al centro.
I momenti di incertezza come quello che stiamo vivendo rimettono in discussione priorità e obiettivi:comincia a farsi strada la consapevolezza di cosa conta davvero nel privato e nel lavoro. I momenti di difficoltà sono momenti ideali per fare pulizia ,nella società e
dentro di noi ,abitudini e attitudini che frenano lo sviluppo. Questo momento, ha mostrato con chiarezza la fragilità e i limiti di un sistema basato sulla furbizia, sull’arroganza e sull’avidità. Valori come la fiducia reciproca, l’onestà, il rispetto, l’importanza delle relazioni ci restituiscono un modo di vivere. Una specie di “punto e a capo” la cui valenza positiva o negativa, sta a noi decidere. Coltivare un rispetto autentico. L’attuale momento ha mostrato che l’arrivismo e la ricerca ossessiva del profitto come cifre della realizzazione personale hanno fatto il loro tempo. L’etica è trovare il giusto equilibrio tra il mio benessere e l’attenzione agli altri, all’ambiente, al bene comune. Rinuncio volentieri a qualche piccola comodità in cambio della soddisfazione di aver risparmiato un po’ di sofferenza al pianeta. Il filosofo, Salvatore Veca, dice: “Proviamo a comportarci non come se ricevessimo in dono il mondo dai nostri genitori ma come se lo prendessimo in prestito dai nostri nipoti”. I valori, possono risorgere dalle piccole azioni di tutti i giorni. Sia, questo il momento, per il “rinascimento etico”. Vorrei che fosse chiaro che il sistema in cui viviamo come un tutto interconnesso, dove gli errori, prima o poi, si pagano, ci porti a sviluppare il coraggio di farsi guidare dai propri valori anche nel lavoro. E’ nei momenti più critici che possono emergere risorse che non sapevamo di avere, solo se si sente di potere mettere in campo la propria unicità, l’uomo riesce a raggiungere obiettivi. Il buon esempio di chi sta sopra di noi ci dimostra che è possibile ambire allo stesso standard di etica. Invadere, però, il web con messaggi di opere di bene, utili e necessarie, non è etico. La beneficenza, ieri come oggi, si fa in silenzio. La povertà economica è una condizione, la miseria umana è una scelta.

Rosaria Scaraia