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Sondaggio Noto promuove Bardi e giunta regionale, Consiglieri regionali Carlucci, Leggieri e Perrino (M5s): “Anche la Corte dei Conti vuole vederci chiaro”. Intervento di Pio Abiusi

I consiglieri regionali Gianni Perrino, Gianni Leggieri e Carmela Carlucci: Anche la Corte dei Conti vuole vederci chiaro sui sondaggi affidati alla Noto S.r.l.: ad aprile scorso avevamo messo nero su bianco i nostri dubbi sull’intera operazione”.

“I lucani promuovono il presidente Bardi e la giunta regionale. Lo rilevano i risultati di un sondaggio dell’Istituto demoscopico Noto realizzato ad aprile”- così esordiva una nota della Giunta Regionale.

Erano i giorni del lockdown e il governo regionale, pensando di far cosa giusta, decise di pubblicare un sondaggio ad hoc che tesseva le lodi sull’operato dell’allegra combriccola bardiana su vari aspetti dell’azione politica e amministrativa.

Allora come gruppo consiliare sollevammo i nostri dubbi sull’opportunità di pubblicare quel tipo di sondaggio in un periodo così delicato. Allora presentammo un’interrogazione evidenziando tutte le storture di un’operazione alquanto sciagurata con la chicca relativa alla società che aveva ottenuto l’incarico, la NOTO S.r.l., il cui responsabile amministrativo risultava ricoprire ruoli all’interno del movimento politico IDEA alleato di Bardi alle ultime elezioni. La Noto S.r.l, società sorta nel 2017 che, secondo la determina dirigenziale aveva tutti “i requisiti di esperienza, professionalità e capacità tecnica atti a garantire l’efficace realizzazione del servizio in questione”, avrebbe dovuto realizzare e consegnare tre rilevazioni nell’arco di sei mesi (quindi, una ogni due mesi a partire dal 24 ottobre 2019). Non è stato possibile conoscere l’esito delle altre due rilevazioni nonostante risultavano già liquidati circa 30 mila euro da parte della regione a fronte dei 45 mila complessivamente previsti.

La risposta all’interrogazione non è stata soddisfacente tanto da farci depositare, ad inizio agosto 2020, una ulteriore richiesta di accesso agli atti.

Oggi apprendiamo da un articolo della Nuova del Sud che tutta la vicenda è al vaglio della Corte dei Conti e che da alcuni giorni la Guardia di Finanza sta indagando su tutto l’iter che ha portato all’affidamento del servizio alla società Noto.

Ci auguriamo che sulla vicenda venga fatta luce e che la Regione non si trovi ad affrontare l’ennesimo episodio di danno erariale. Fare questo tipo di leggerezze con i soldi pubblici, in questo particolare momento storico, non è proprio un bel segnale nei confronti di una popolazione stanca e fiaccata dall’emergenza epocale con cui siamo costretti a vivere.

DI seguito il commento sulla vicenda dell’ambientalista materano Pio Abiusi

Talvolta le interrogazioni non sono sufficienti
I consiglieri 5 stelle si sono limitati alle interrogazioni ad interrogati sordi, noi abbiamo interessato la Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e per Trasparenza della Regione Basilicata;
anche da quelle parti c’è uno scadimento, il vecchio responsabile lo hanno confinato alle pratiche agricole
Di seguito lo stralcio della nota e che riguarda il caso: …Rilevante è quanto affermato nel corpo della determina dirigenziale 10 AB.2019/D.000156 del 24/10/2019 dell’Ufficio Stampa della Giunta, retto da ben due dirigenti di cui uno Generale, avente come oggetto: Acquisizione servizi di monitoraggio dell’opinione pubblica per orientare l’azione amministrativa dell’Ente verso i bisogni e le esigenze della Comunità di Basilicata, in cui è ribadito la pubblicazione per estratto.
non solo in Amministrazione Trasparente ma anche sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata. Nel caso della determina summenzionata siamo in presenza di un atto pubblico che prevede la gestione di risorse pubbliche e che, se distratte, potrebbero connotare anche un danno erariale, non si ravvede il perchè della mancata pubblicazione ed infatti abbiamo avuto modo di
rilevare che sono stati effettuati pagamenti per 30 mila Euro così come si evince dalla pubblicazione per estratto delle specifiche determine dirigenziali.

Il predetto monitoraggio pur essendo finanziato con soldi pubblici è rimasto secretato in qualche cassetto ed è rimasto sconosciuto malgrado le richieste di accesso, va pubblicato anche per rispetto ai cittadini lo hanno pagato!
Voglia Dottoressa, far riportare tempestivamente a legalità la gestione della trasparenza e porre rimedio a quanto testè segnalato altrimenti ci vedremo costretti ad interessare oltre che l’ANAC anche le Procure competenti per una valutazione penale e contabile di quanto sta accadendo.

In attesa di riscontro porgiamo distinti saluti.

La sintesi del riscontro del Responsabile PCT della Regione Basilicata

Con riferimento ai provvedimenti dirigenziali, la pubblicazione per sintesi origina dalla necessità di contemperare la tutela di dati non pubblicabili (presenti in molti di questi atti) con gli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente, in particolare, dall’art. 23 del d.lgs. 33/2013, ferma restando l’accessibilità ai sensi della disciplina del d.lgs. 97/2016. Il passo successivo è stato d’obbligo.