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Provincia di Matera, i sindaci rispondono all’appello di Stella per scongiurare la soppressione: lettera di Stella ai sindaci e note di Latronico (PDL) e DC-Libertas

Matera, 20 agosto 2012 –  La Provincia di Matera non si ferma nella sua azione a difesa del territorio. Dopo l’incontro con i sindaci, nel corso del quale “sono emersi spunti e idee che potrebbero restituire al Materano la propria autonomia”, il presidente Stella e il presidente del Consiglio Chietera hanno scritto ai primi cittadini delle 31 comunità ringraziandoli per: “i preziosi contributi che hanno rafforzato la nostra determinazione a non scoraggiarci e a perseguire ogni strada possibile nell’interesse dei comuni del Materano.” 

“Un confronto sereno e fortemente partecipato – si legge nella nota – a cui è seguito un approfondimento, attualmente in corso, della possibilità di formalizzare, insieme ad altre Province interessate dal “riordino”, il ricorso al Tar del Lazio. L’ufficio legale dell’Ente, con la consulenza di esperti in diritto costituzionale, è già in contatto con gli omologhi delle altre amministrazioni provinciali per definire quella che potrebbe essere l’impugnativa Salva Province. Nei prossimi giorni proprio a Matera, infatti, potrebbero riunirsi i presidenti delle Province abolite per discutere questa ipotesi.”

“Consapevoli che in questa fase – concludono Stella e Chietera – è necessario non lasciare intentata alcuna possibilità, rinnovando la disponibilità rispetto a qualsiasi iniziativa che si riterrà utile volere intraprendere per tutelare le nostre comunità e auspicando che anche la Regione si adoperi per salvaguardare i diritti del Materano, vi ringraziamo per il sostegno che continuate ad assicurare a questa Amministrazione che avrà premura di aggiornarvi rispetto le azioni in itinere appena menzionate.”

 

Matera, 17 agosto 2012 – Evitare quello che viene definito un suicidio amministrativo, istituzionale, sociale ed economico. Il presidente della Provincia di Matera Franco Stella, sostenuto dalla giunta e dal presidente del consiglio provinciale Aldo Chietera, ha chiamato a raccolta nell’aula consiliare i trentuno sindaci del Comuni che fanno parte di una delle Province che rischiano la soppressione in base alle disposizioni inserite nel decreto sulla Spending Review. I sindaci della provincia di Matera hanno risposto all’appello in ventotto, confermando quindi la propria disponibilità a sostenere tutte le iniziative di carattere giuridico e politico che verranno avviate nelle prossime settimane per scongiurare la perdita di un presidio importante per la vita economica e sociale delle nostre comunità.

Il presidente Stella avviando i lavori ha sottolineato tutte le iniziative che la Provincia di Matera è pronta a mettere in campo per evitare un danno irreparabile per il territorio materano.“Proprio adesso, quando il dado è tratto e la rassegnazione rischia di prendere il sopravvento, è necessario raccogliere energie e determinazione per pianificare un’azione di contrasto che grazie alla condivisione e alla unità potrà essere ancora più incisiva. Non siamo molti, il numero degli abitanti è infatti il motivo per cui non abbiamo passato lo sbarramento, ma dimostreremo come la qualità di questi stessi abitanti sarebbe bastata a salvare non una, ma due province. Perché noi non ci arrendiamo – ha proseguito Stella – e anche se siamo fiduciosi che la Corte costituzionale potrà argomentare a nostro favore la sentenza che attendiamo per il 6 di novembre, non abbiamo intenzione di abbassare la guardia, né tanto meno di delegare ad altri la nostra battaglia.”

“Non è pensabile rottamare l’autonomia di un territorio così ricco e orgoglioso nella convinzione, errata, che costi troppo.” Dati alla mano Stella è tornato innumerevoli volte sulla tripla A che ha contraddistinto sino a oggi i conti di una Amministrazione sana, efficiente e trasparente. “I problemi che affliggono la nostra terra e che già oggi sono tanti – ha evidenziato il presidente Stella – si acuiranno e si moltiplicheranno. Le persone perderanno un riferimento importante, e con esso a cascata saranno annientati tutti gli altri presidi istituzionali che conferiscono a un territorio dignità e autorevolezza. Non sono poltrone quelle che salteranno, ma opportunità, rappresentatività e futuro.”

Con i sindaci – ha precisato Stella – vogliamo definire il percorso comune contro la volontà esplicita di denigrazione di un’area che tanto ha dato e dà al Paese. Non accetteremo supinamente un disegno che nega la possibilità ai nostri figli di essere protagonisti della propria storia. Questo è il momento dell’unità. Tutti insieme possiamo farcela, per noi stessi e per la provincia di Matera.” Il presidente Stella ha ricordato le numerose lettere ricevute nei giorni scorsi da cittadini residenti ad Altamura, Santeramo e Gravina e ha ricordato l’ordine del giorno presentato nel Consiglio comunale di Altamura in cui si invita il sindaco ad avviare un dialogo con le province di Bari, Bat (Barletta-Andria-Trani – ndr) e Matera proprio per tutelare le comunità dell’area murgiana. Voglio ricordare anche ci sono alcune Province, come quella di Benevento e della Calabria, che hanno già predisposto un ricorso al Tar del Lazio per scongiurare gli effetti devastanti della Spending Review. Perdendo la Provincia di Matera si perderebbero anche diversi presidi giuziari, funzionari e amministrativi. E la nostra comunità è pronta a lottare questi tagli operati dall’alto. Basti pensare che nel mese di luglio avremmo inaugurato il nuovo tribunale di Pisticci. Ed invece un Decreto del Governo Monti ha determinato la sua soppressione.”

Su proposta del Presidente del Consiglio provinciale Aldo Chietera i sindaci presenti all’incontro hanno condiviso l’approvazione di un documento che sarà presentato nel corso del prossimo Consiglio provinciale in programma lunedì 27 agosto. Sarà l’occasione per coinvolgere anche i parlamentari che rappresentano la nostra Provincia a Roma, i sindacati, i rappresenti delle associazioni di categoria e gli esponenti di spicco dei partiti. Tutti dovranno ribadire con forza la necessità di salvaguardare la Provincia di Matera.

Il Governo Monti ha ribadito che tocca alle Regioni occuparsi del riordino delle Province italiane, come si comporterà la Regione Basilicata? Va ricordato che sulla vicenda c’è stata una mozione del consigliere Venezia e un documento congiunto che sposa la causa della Provincia di Matera come unica Provincia lucana sottoscritto dai quattro consiglieri regionali del PD (Braia, Santochirico, Viti e Dalessandro), dal consigliere Restaino e dal presidente De Filippo. Ma la vicenda è piuttosto complessa perchè il riordino delle Province rientra in un disegno più ampio che riguarda l’intero apparato amministrativo a livello locale.  Stella a quanto pare non si fida delle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi e precisa: “Siamo in attesa di una convocazione da parte del Comitato delle autonomie locali. In quella sede presenteremo il documento approvato dal Consiglio provinciale nella seduta del 27 agosto e vedremo quali sono le reali intenzioni del Governo regionale. Non credo che Potenza sia disposta a perdere la sua Provincia e quindi la battaglia si giocherà probabilmente su tanti fronti. Sicuramente sto lavorando assieme ai consiglieri e alla giunta provinciale per difendere le ragioni del nostro territorio. Sono stato eletto dal popolo proprio per questo e non vorrei essere ricordato come l’ultimo presidente della Provincia di Matera. Credo che altrettanto vogliano fare consiglieri e assessori di questa Provincia.”

Michele Capolupo

Sul riordino delle Province italiane previsto dal Decreto sulla Spending review che coinvolge anche la Provincia di Matera si registrano le note del senatore del PDL, Cosimo Latronico e del segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza. Riportiamo di seguito le note integrali.

Cosimo Latronico (PDL) su riordino Province italiane

“Sulla questione del riordino delle Province ed in particolare sulla difesa di quella  di Matera che sarebbe cancellata dall’ultimo provvedimento contenuto dalla Spending Review varato dal Governo Monti, bisogna fare attenzione alla proposta di riordino che nei prossimi mesi le Regioni, quindi anche la nostra, dovranno presentare al governo centrale. Una proposta che deve essere affrontata  come una sfida per definire su scala regionale un nuovo assetto istituzionale che tenga conto delle esigenze di razionalizzazione/semplificazione  delle articolazioni istituzionali e, nello stesso tempo, della efficacia funzionale del modello proposto. Una grande Regione dal punto di vista territoriale come la Basilicata  che potrebbe contenere, per effetto degli stessi criteri fissati dalla delibera del Consiglio dei Ministri dello scorso 20 luglio, 4 province, non può averne solo una perché mancano alla soglia 100 mila abitanti”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico.  “Intanto, ho già chiesto, in sede di dibattito in Commissione, al Ministro Patroni Griffi, di considerare queste anomalie, insieme al non trascurabile dato funzionale di una Provincia Regione che difficilmente potrebbe attendere ai compiti assegnati alle Province e che riguardano competenze di scala territoriale che non  possono essere esercitate nè dai Comuni nè dalla  Regione. Sono del parere che la Basilicata debba accettare la sfida della razionalizzazione e del riordino per  orientare una proposta che non sia semplicemente conservativa e difensiva, ma che proponga al Governo un disegno innovatore, che forse nel tempo avremmo dovuto già sperimentare, per assicurare alla Basilicata un disegno istituzionale efficace e privo  di ridondanze con i relativi sovrapposizione di funzioni  che pure sono riscontrabili e che pesano non poco sulle finanze regionali. Si tratta di metter ordine alle competenze istituzionali partendo dall’ente Regione che deve svolgere funzioni di legislazione e di alta programmazione, con una severa revisione di tutti gli enti sub regionali, per verificarne efficacia, funzioni e costi, passando alle  Province  che dovrebbero svolgere le funzioni su scala territoriale, e da ultimo ai  Comuni a cui andrebbero assegnate tutte le competenze/funzioni su scala comunale attraverso un rafforzamento autonomistico. Si tratterebbe di compiere  una vera e propria Spending Review  su scala regionale che colga il senso dei tempi  che abbiamo davanti per dare ai cittadini istituzioni e servizi adeguati alla  prospettiva della efficacia e della qualità amministrativa. L’auspicio è che il dibattito ed il confronto delle prossime settimane assuma  queste preoccupazioni e questi obiettivi. Sul tavolo del negoziato Governo/ Regioni, oltre che la materia delle competenze dell’ente Provincia e della sua articolazione territoriale, resta il nodo delle articolazioni periferiche dello Stato (Prefetture, Questure,etc..)  che vanno  pure esse articolate in maniera funzionale alle esigenze della nostra Regione per evitare una desertificazione che finirebbe per accrescere  il divario dei servizi e degli standard di vita per i nostri cittadini”. 

 

DC-Libertas: “Ci sarà pure un valido motivo per cui Stella non si fida di De Filippo”

“Ci sarà pure almeno un motivo per cui il Presidente della Provincia di Matera Stella, noto moderato ed organico al centrosinistra, rispettoso delle prerogative istituzionali, non si fida delle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da più parti politiche secondo cui Matera dovrebbe diventare l’unica provincia della Basilicata ed in particolare non si fida delle parole pronunciate dal Presidente della Giunta Regionale De Filippo, in verità in forma sfumata e generica”. E’ il commento del segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza per il quale “le conclusioni della riunione straordinaria dei sindaci del Materano in Consiglio Provinciale non consentono ulteriori tentennamenti ed esigono da parte del Presidente De Filippo precisazioni a cui far seguito almeno con una deliberazione di Giunta quale volontà inequivocabile del nuovo interessamento per il Materano. Le nostre comunità – continua – non possono permettersi divisioni, incomprensioni, conflittualità di territori: se il Materano è penalizzato, in attesa che si facciano tutti i passi individuati, tra cui la convocazione urgente da parte del Comitato delle autonomie locali, interrompendo le ferie come hanno fatto amministratori provinciali e comunali, ci sono più possibilità di rasserenare gli animi e mettere a tacere interpretazioni politiche”. Il segretario Dc aggiunge che non ci vogliono i costituzionalisti per ricordare che emendare uno qualunque degli articoli che compongono la Carta costituzionale della Repubblica Italiana, implica l’applicazione dell’art. 138 che così stabilisce: “Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione”. Un passaggio piuttosto complicato, che il Parlamento non può pensare a cuor leggero di aver già affrontato. Ma non è finita qui, poiché la legge di modifica, per essere valida, cioè promulgata, deve superare indenne delle eventuali richieste, qualora persistessero, di verifica confermativa e quindi, le leggi di modifica costituzionale; “Sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi”.

La fotogallery dell’incontro promosso nella sala consiliare della Provincia di Matera (foto www.sassilive.it)