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Mutamenti a Mezzogiorno: “Report sulle ultime settimane di lavoro della giunta De Ruggieri al Comune di Matera”

Riportiamo di seguito il report sulle ultime settimane di lavoro della giunta De Ruggieri a cura di Michele Morelli, presidente dell’associazione Mutamenti a Mezzogiorno.

Nelle ultime settimane la giunta De Ruggieri ha prodotto decine e decine di delibere tra le quali assegnazioni diretta di immobili, affidamento diretto di gestione di complessi rupestri, gara parcheggi, sub-concessioni di immobili demaniali, cambi di destinazione d’uso, denominazioni di strade e piazze cittadine. Non mancano accordi di collaborazione per la realizzazione di opere pubbliche importanti e di forte impatto urbanistico ambientale con enti esterni all’amministrazione comunale. Alcuni di questi provvedimenti meritano brevi considerazioni che di seguito riportiamo.

La casa rifugio

In materia di contrasto alla violenza di genere la giunta De Ruggieri nel 2018 approvava la proposta di esternalizzazione della gestione dei servizi di “Sportello di Ascolto” e “Casa Rifugio”, , al fine di assicurare alle vittime di violenza ed ai loro figli minori ospitalità in condizioni di anonimato (D.G.C. n.502/2018).

Nel 2019 la giunta ritorna sull’argomento e, su proposta del dirigente, cambia indirizzo in merito all’esternalizzazione e approva l’auto-gestione dei servizi di “Sportello di Ascolto” e “Casa Rifugio” (G.C. n. 551/2019).

Nel 2020 (G.C. n. n.86/2020) la giunta ri-conferma, “in via del tutto eccezionale e sperimentale ” , la temporanea auto-gestione della Casa Rifugio e dello Sportello Ascolto da parte del Servizio Politiche Sociali, ed individua il gruppo di lavoro composto da personale interno.

In questi anni siamo stati capaci di produrre provvedimenti che non hanno prodotto nulla. Come abbiamo avuto modo di evidenziare durante la campagna elettorale nelle dieci domande al Sindaco, oltre all’urgenza di attivare i servizi istituzionali sopra richiamati, abbiamo avanzato la proposta di destinare uno dei tanti contenitori pubblici (es. l’ex casa famiglia di via San Biagio di proprietà dell’azienda sanitaria) a Centro di Promozione per lo sviluppo di un ambiente sociale e culturale più aperto ed inclusivo per prevenire e contrastare la formazione di stereotipi e pregiudizi contro ogni forma di violenza di genere e per una nuova cultura dei diritti civili, diritto alla salute, diritto all’ accoglienza.

Il Piano sociale di zona

Con la deliberazione n. 225/2020, la giunta finalmente ufficializza l’avvio della stesura del nuovo piano sociale di zona, dopo vent’anni dalla prima redazione. Con questo provvedimento è stato individuato il gruppo di lavoro per una prima elaborazione del Piano da presentare alla Regione Basilicata. Fanno parte di questo organismo, oltre al coordinatore e al dirigente del Settore Servizi alla Persona e ad un dirigente dell’ASM, i rappresentanti delle tre sigle sindacali, il presidente alleanza delle cooperative, un portavoce del terzo settore, il direttore del CSV. La composizione del gruppo di lavoro appare insufficiente sotto il profilo della rappresentanza.

Crediamo che sia necessario aprire il tavolo ad altri soggetti, coinvolgere l’intero mondo che si occupa di questi temi , a vario titolo e con forme di azione volontaria e gratuita. Pensiamo ai parroci in prima linea, all’associazionismo di base, ai medici di base e ai pediatri di libera scelta, al mondo delle professioni socio e sanitarie, a quanti lavorano nel consultorio, a figure note in città che da tempo si occupano di accoglienza e fenomeni migratori.

La co-progettazione non la si può ridurre alle solite rappresentanze sindacali o datoriali se pur portatori di interesse generale (vedi le cooperative sociali). Chiediamo partecipazione attiva e progettualità dal basso.

Immigrazione e servizi di accoglienza

Il 10 ottobre, in esecuzione della delibera di giunta n.3/2020, è stata approvata la determina per l’avvio della procedura di gara per l’ individuazione di un ente attuatore per la gestione del servizio di accoglienza per titolari di protezione internazionale appartenenti alla cosiddetta categoria “ordinari”. La determina si è resa necessaria a seguito del Decreto Ministeriale di finanziamento del 10 agosto con il quale il Ministero dell’Interno ha approvato la proposta progettuale presentata dal Comune di Matera con ammissione al finanziamento di un importo annuale pari a € 770.882,00 per il periodo 2021-23.

I criteri di valutazione delle proposte progettuali fanno riferimento alle linee guida e gli obiettivi del Siproimi (Servizio di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati) emanate a seguito del decreto sicurezza del Governo precedente. In tema di alloggio, le linee guida stabiliscono che ciascun progetto assicuri una sistemazione in ambienti con capacità ricettiva non inferiore a dieci posti e non superiore a cinquanta. Il bando si si riferisce ad una sistemazione per 50 persone che, secondo le linee guida, possono quindi essere sistemate tutte insieme o in gruppi ridotti. Il bando non sembra favorire in maniera esplicita progetti di accoglienza diffusa anche se questo approccio, sulla base di esperienze condotte in passato e prese a modello da varie istituzioni internazionali, è considerato come la pratica migliore per promuovere una accoglienza compenetrata nel tessuto cittadino che rende l’inclusione piu’ efficace, duratura e meno conflittuale.

La griglia di valutazione del bando non prevede premialità a favore di questo tipo di progettualità. Il rischio è quello di riproporre modelli fuori dal contesto urbano, tipo Fast motel o casello di Ferrandina. Luoghi che proprio perché decontestualizzati da un tessuto sociale rendono il monitoraggio più complicato e possono offrire occasioni di sfruttamento lavorativo e contatto con la crimininalità più o meno organizzata. Chiediamo alla nuova amministrazione un indirizzo chiaro in merito, escludendo dal bando ogni ipotesi di accoglienza fuori dal perimetro urbano e che favorisca l’accesso all’edilizia residenziale pubblica, nonché al mercato privato degli alloggi attraverso azioni di promozione, supporto e eventuale mediazione tra beneficiari e locatori/proprietari come d’altra parte descritto nelle linee guida del Siproimi.

Chiediamo inoltre che siano resi pubblici i risultati dei progetti di accoglienza, asilo e protezione sinora attuati, se hanno o meno portato ad una progressiva integrazione dei beneficiari nel tessuto sociale della comunità materana, nel mondo del lavoro e per minori nel contesto scolastico.