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L’aggressione del Gender alle nostre famiglie

Di seguito il report della conferenza stampa sul tema: “L’aggressione del Gender alle nostre famiglie”. Sono intervenuti Toni Brandi, presidente della ‘Provita Associazione onlus’ e Federico Iadicicco, responsabile Famiglia di Fdi. Presente il vicepresidente del Consiglio, Francesco Mollica

Nel corso della conferenza stampa è stato fatto riferimento alla mozione “No teoria Gender nelle scuole”i cui firmatari sono i consiglieri regionali:Aurelio Pace (Gm- Ppi), Gianni Rosa (Lb-Fdi), Francesco Mollica (Udc), Paolo Castelluccio e Michele Napoli (Pdl – Fi), Nicola Benedetto (Cd), Luigi Bradascio (Pp), Carmine Miranda Castelgrande e Achille Spada (Pd).

“E’ stata l’occasione propizia – ha subito posto in rilievo il consigliere Pace – per confrontarsi su di un tema di strettissima attualità, quello del Gender appunto, che può davvero creare non pochi problemi al valore della famiglia in senso classico ed alla sua attuale e futura stabilità. Si tratta di recepire e divulgare le idee che concernono quello che la costituzione stabilisce, vale a dire che la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Di qui la necessità ed il dovere di tenere una serie di incontri sul territorio che partiranno nella giornata di oggi da Moliterno per poi proseguire a Potenza e domani a Melfi con l’incontro con i vertici del Cav (Centro aiuto alla vita)  per poi concludersi a Matera, futura capitale europea della Cultura e, quindi, vetrina ideale per chi ha proposto un Gay Pride dall’‘ammiccante’ slogan ‘il Sesso nei sassi’. Ebbene, nello stesso giorno – ha rimarcato Pace – noi saremo presenti, a Matera, con una imponente manifestazione in onore del ‘Family day’. Il senso di ciò che svilupperemo in questa due giorni – ha aggiunto – è quello di chiarire un tema grandemente dibattuto, riportando il dialogo nell’alveo della civiltà e del confronto.‘Aggressione del Gender alle nostre famiglie’ abbiamo detto, perché è di questo che sitratta, senza che si tenga conto del fatto inconfutabile che si nasce maschi o femmine. La mozione che ha visto un’adesione trasversale da parte di consiglieri appartenenti a schieramenti politici di diversa natura, parte da due presupposti fondamentali: attenersi alla legge e il rispetto per il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità, riconoscendo il valore e la bellezza della differenza sessuale e della complementarietà biologica, funzionale, psicologica e sociale che ne consegue. Sancire – ha detto Pace – l’unicità della famiglia con la ferma convinzione di essere pronti ad ogni dibattito e confronto con il dovere di portare avanti una verità inconfutabile che trova pieno sostegno e adesione da parte dellaChiesa e del Vescovo in prima persona. Toccando tutta la regione, ribadiamo il concetto che non ci interessano istituzioni afone, ma vogliamo che tutte le organizzazioni si esprimano in senso compiuto. Unico interlocutore tra Stato e cittadino resta la famiglia tradizionale con una forte identità di popolo da difendere. Le risoluzioni europee – ha concluso il consigliere – non hanno peso, né influenza sulla legislazione italiana, tanto meno devono fare pressione sulle decisioni normative di uno Stato sovrano che è la patria del diritto”.

Il vice presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, ha sottolineato come “intorno alla materia del Gender ed all’approvazione trasversale della mozione che non vuole il suo ingresso nelle scuole, si è creata una discussione a dir poco fuori luogo che ha prodotto accuse gratuite di oscurantismo e alimentato aggressioni ignobili verso chi, evidentemente, non la pensa allo stesso modo. Accuse sterili che hanno persino fatto riferimento ad una presunta forma di discriminazione, mentre il nostro preciso intento – ha continuato Mollica – è quello di sancire un orientamento inoppugnabile in una norma assolutamente lacunosa. I diritti della famiglia – ha proseguito –  restano l’ultimo presidio per la coesione sociale e con la mozione si vuole ribadire un grande principio riconducibile all’assioma che la libertà di ognuno finisce laddove inizia quella degli altri. Nessuna prevaricazione, quindi, ed è sintomatico l’aver voluto discernere, in quello che è molto più che uno spot dell’iniziativa, tra ‘gender o non gender, evoluzione o involuzione’, informando correttamente sulla giusta teoria da seguire. Continuare a pensare – ha concluso – che si ha un padre ed una madre, tutelando le prerogative della famiglia come canonicamente la conosciamo”.

Toni Brandi ha spiegato che “L’iniziativa ‘Pro Vita’ , dedicata a Chiara Corbella – Petrillo, vuole promuovere i valori della vita, dal concepimento fino alla morte naturale e della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna. E’ soprattutto un servizio il voler dare risonanza alle voci pro life in Italia e nel mondo. Nel contempo – ha sottolineato – vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e risvegliare le coscienze. Vogliamo mostrare come qualsiasi legge che violi la legge naturale, ad esempio le ‘unioni civili’, sia ingiusta e lesiva della dignità umana. Vogliamo che se neparli nelle scuole, nelle parrocchie, nei circoli culturali, tra la gente, per far capire a tutti l’importanza dei principi bioetici e l’orrore dell’aborto, della fecondazione artificiale, dell’eutanasia, dell’ideologia Gender. Vogliamo parlare – ha concluso – nel nome di chi non può parlare”.

“La vostra mozione è stata meravigliosa, è qualcosa di eccezionale visto che la Basilicata, grazie al lavoro di voi Consiglieri Regionali che l’avete sottoscritta, ha dato una grande lezione al resto della nostra Italia”. Così si è espresso Toni Brandi, Presidente di Pro Vita Associazione Onlus che da tempo di occupa di temi come la famiglia, i valori, la lotta a gender ed altre situazioni che possono minarla e far perdere il valore forte della famiglia tradizionale, composta da padre, madre e figli. È stato lui, insieme al Responsabile Famiglia di F.d.I. Federico Iadicicco, ad intervenire all’incontro stampa voluto ed attuato dal Consigliere Regionale Aurelio Pace, al quale erano presenti anche il collega Franco Mollica ed il Consigliere Provinciale Donato Ramunno. “La vostra mozione è stata ripresa da Veneto, Lombardia e Liguria, che l’hanno fatta propria – ha proseguito Brandi – e conferma la sua validità per poter continuare la nostra battaglia contro ogni attacco che, da più parti, continua ad arrivare alla famiglia, fino a raccontare ai nostri bambini favole come quella che parla di un anatroccolo che vuole diventare donna”. Gli stessi, importanti argomenti sono stati alla base degli interventi, decisi, forti, motivati, del Consigliere Pace prima e di Mollica dopo. Il primo ha ribadito “dopo il successo del nostro primo incontro allo Stabile di Potenza e la nostra mozione che vuole gridare il nostro no convinto a tutti gli attacchi contro la famiglia vera, la tradizionale con i figli a chiamare i genitori papà e mamma e non genitore 1 e 2, come vorrebbero le tante identità che vogliono minarla alla base, e con essa il valore forte della famiglia, da sempre una prerogativa dell’identità di un popolo italiano ed europeo, come il nostro – ha detto Aurelio Pace – la nostra decisione di continuare a lavorare su questo tema, anche attraverso questa due giorni di incontri sul territorio, a Moliterno, Potenza, Melfi, Matera, grazie anche alla presenza di Toni Brandi. Il tutto anche per ribadire che, la nostra, è una battaglia forte di tolleranza contro l’intolleranza che, invece, sembra imperare su più fronti, come dimostra il gender”. Anche per Mollica diventa fondamentale “continuare a lottare, informare, portare al dibattito tutti per chiarire, a tutti, che oggi come in futuro la famiglia resta l’ultimo dei baluardi per la salvaguardia di valori e noi continueremo a batterci in tal senso, per far sopravvivere tali valori in Italia”.