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Ddl per scioglimento Consorzio industriale Provincia di Potenza e costituzione società aree produttive industriali Basilicata Spa, salta numero legale in Consiglio regionale. Consigliere Cifarelli (PD): “Bardi prenda atto dei problemi in maggioranza”

La norma prevede lo scioglimento del Consorzio industriale della Provincia di Potenza e la costituzione della società Aree produttive industriali SpA. Alla votazione di un emendamento di Acito all’articolo 2 manca il numero legale e la seduta viene chiusa.

Il disegno di legge sullo “Scioglimento del Consorzio Industriale della Provincia di Potenza e costituzione della Società Aree Produttive Industriali Basilicata Spa”, è stato oggetto del dibattito in Consiglio regionale riunito in modalità telematica.

L’assessore Cupparo, ad inizio di seduta, illustrando le finalità del disegno di legge ha evidenziato che “l’attuale situazione debitoria del consorzio di Potenza è irreversibile e non è possibile disporre trasferimenti di fondi per il suo risanamento. L’Asi negli ultimi 12 anni è stata destinataria di 38 milioni e mezzo dalla regione Basilicata e non sono bastati. L’ultimo di 2 milioni e mezzo il governo l’ha considerato come aiuto alle imprese ricadenti nel territorio dell’Asi. Siamo tutti consapevoli che la situazione non poteva andare avanti e la prosecuzione delle attività del Consorzio avrebbe portato ad un blocco delle attività industriali. Nessun dipendente sarà lasciato a casa. I 36 dipendenti attuali saranno assegnati agli enti che dovranno gestire i servizi e alla SpA”.

I lavori del Consiglio sono stati sospesi per attendere il parere della Struttura di missione e alla ripresa si è avviato il dibattito.

“Non vogliamo strumentalizzare – ha detto il capogruppo di Italia Viva, Luca Braia – la situazione ma solo sottolineare il fatto che questo ddl impatterà molto sul sistema produttivo lucano. Abbiamo fatto bene ad audire le organizzazioni sindacali e tutti gli attori che saranno coinvolti da questo ddl. Siamo in presenza di un caso che ha tanti anni di storia e la situazione debitoria conclamata ne segna tecnicamente la fine. Non ne condividiamo né metodo né tempi. Giusta la norma per affrontare l’emergenza. Non ci convince la prospettiva, l’aspetto liquidatorio e la situazione transitoria. Abbiamo sollevato il tema di chi pagherà il liquidatore nominato e di chi svolgerà le attività oggi svolte dal Consorzio. Il Consorzio di Matera va preservato e tutelato perché è una esperienza positiva”.

Per Vincenzo Acito di Forza Italia “con questa legge si sta materializzando una situazione positiva dopo decenni che hanno portato una criticità sulla quale non siete stati capaci di intervenire. Si sta cercando di sradicare un qualcosa che fino ad oggi non è stato capace di funzionare. Il coraggio che sta avendo l’assessore Cupparo e questa Giunta è di girare pagina e di promuovere il territorio anche attraendo investitori. Il coraggio è ulteriormente evidente perché si chiude una situazione critica quale è quella del Consorzio e si mette insieme la proiezione di un nuovo modo di fare marketing. Molto spesso le criticità addotte su questo ddl sono state frutto di una scarsa conoscenza”.

“Ho l’impressione, al di là della rappresentazione che si tenta di fare tra riformatori e conservatori – ha detto il capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli – che si sta saltando un fosso, che è quello dei debiti del Consorzio di Potenza, senza considerare la distanza dell’altra parte del fosso. Sicuramente c’è stata una politica tariffaria sbagliata ma bisogna anche ricordare che la storia di Potenza parte con la 219 del post terremoto quando le aree industriali furono affidate al Consorzio e non sempre insediate in aree felici. Il Consorzio è entrato in crisi quando il contributo statale è venuto meno. Mi chiedo se la strada intrapresa con la costituzione di una SpA è la migliore possibile. Il tentativo di perseguire altre strade forse andava fatto perché non trovo a supporto di questa scelta dati economici”.

Il consigliere del M5s, Gianni Perrino ha ribadito “i dubbi già espressi in commissione dovrebbero portare la maggioranza a riflettere. La situazione che si è venuta a creare al Consorzio di Potenza certo si trascina da anni e si conosceva benissimo, ma il fatto che nemmeno uno dei soggetti auditi abbia espresso parere favorevole e che anche i pareri espressi non sono positivi, conferma i nostri dubbi. Il disegno di legge è stato approvato dalla Giunta e senza perdere tempo si voleva subito approvare. Nonostante una serie di interventi che hanno evidenziato le criticità non c’è stata una rivisitazione del testo se non per la situazione del Consorzio di Matera. Noi chiediamo che la zona economica speciale per quanto riguarda la provincia di Matera vengano assegnate al Consorzio di Matera e che l’eventuale accorpamento alla nuova società avvenga su richiesta dello stesso Consorzio”.

Il capogruppo di Basilicata positiva, Piergiorgio Quarto ha evidenziato come “il problema che si sta affrontando ora è atavico. E’ bene precisare che non esiste nessun disordine istituzionale ma un ordine perché sappiamo bene che una innovazione come quella che si sta mettendo in campo porterà un periodo di transizione durante il quale gli enti interessati dovranno adoperarsi per la migliore organizzazione.
Il progetto legislativo mette in ordine i vari aspetti del Consorzio industriale. La legge nazionale ci dice che è giusto così e che cioè la gestione della risorsa idrica deve essere affidata all’Egrib. Si fa solo ordine e abbiamo dato priorità a questo ddl per risolvere una vicenda così critica. La saggezza della Giunta è stata quella di non includere in questo momento nel ddl anche il Consorzio di Matera”.

Dopo il dibattito si è passati alla votazione degli articoli del disegno di legge con la presentazione di alcuni emendamenti da parte dei consiglieri Braia e Acito.

Sulla votazione di un emendamento presentato dal consigliere Acito all’articolo 2 i consiglieri che hanno risposto all’appello sono stati dieci (Bardi, Acito, Aliandro, Baldassarre, Bellettieri, Cariello, Coviello, Piro, Quarto e Sileo) e pertanto non essendoci più il numero legale, il presidente Baldassarre ha sciolto la seduta.

Manca numero legale in Consiglio regionale, intervento Consigliere regionale Cifarelli (PD)

Il Presidente Bardi prenda atto dei problemi all’interno della sua maggioranza. Il venir meno del numero legale in una seduta così importante quale l’approvazione della legge voluta dalla sua Giunta per il superamento dei Consorzi industriali è un segnale che non può essere derubricato ad incidente di percorso. Lo stesso Capogruppo di Forza Italia Siro, in apertura di seduta, aveva stigmatizzato l’essenza ingiustificata del Presidente Cicala a cui si sono aggiunte quelle del compagno di partito Zullino e quella del capogruppo di Fratelli d’Italia Vizziello.
A soli due anni dal suo insediamento il centrodestra mostra tutti i limiti di tenuta nei numeri e nella capacità di intercettare le reali esigenze dei lucani con proposte all’altezza delle sfide cui siamo chiamati a dare risposte.
La legge per la istituzione di Api-Bas, fortemente voluta da Forza Italia nelle persone dell’assessore Cupparo e dello stesso Presidente Bardi, ha ricevuto in queste settimane un coro unanime di critiche, dalle forze datoriali come da quelle sindacali. Nonostante le tante e forti perplessità espresse anche dagli uffici regionali, Bardi e Cupparo hanno ugualmente voluto portare avanti la loro proposta; il risultato che abbiamo sotto gli occhi è quello di una maggioranza che si sfalda. Bardi ne prenda atto, non nasconda più la polvere sotto il tappeto, e agisca di conseguenza.