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Attacco a Vincenzo Viti, nota di Vespe

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Franco Vespe in merito alla polemica che ha travolto l’assessore regionale Vincenzo Viti per il compenso di 2500 euro ricevuto l’attività svolta al servizio del senatore a vita Emilio Colombo.

Le polemiche suscitate  dalle  prestazioni extra-professionali (oramai abbiamo il fondato sospetto che  abbia fatto della politica il suo mestiere!) dell’On.le Viti per le quali riceve un compenso dal Presidente Colombo di 2500 Euro, hanno veramente dell’incredibile! Polemiche che hanno raggiunto punte così parossistiche tanto da far sfociare la vicenda  in commedia grottesca quando i novelli Girolamo Savonarola –per intenderci i  consiglieri regionali Rosa e Venezia- gridando allo scandalo, hanno chiesto a gran voce le sue dimissioni. Conosco molto bene Vincenzo. Per lungo tempo ho seguito i suoi passi come quelli del Presidente Colombo. Sono stati per me, anche se forse loro mi hanno seguito distrattamente al limite del fastidio, dei maestri dai quali ho avidamente afferrato scampoli preziosi  di Politica, di Storia e di Cultura del nostro paese e della nostra città.  E’ certamente uomo che ha dedicato la sua vita alla politica e, a causa della sua pervicace volontà di continuare a giocare da “titolare”, ha bruciato parecchie carriere di giovani virgulti ormai invecchiati -“loro” lui no!-  nell’attendere invano suoi assists. Però  è anche e soprattutto persona di grande talento e di profondi studi e letture che sono stati sempre messi a disposizione del Presidente Colombo e delle tante battaglie che i due hanno affrontato insieme. Conosco la loro reciproca stima ed il loro strettissimo sodalizio  politico che li lega anche affettivamente ed umanamente. Un sodalizio politico che ha portato anche grossi vantaggi e benefici per la nostra città e per la nostra regione. Un rapporto che certamente per la sua delicatezza e rispettosa devozione,  non meritava  di  essere così brutalizzato  con quella entrata a gamba tesa fatta dai mass-media e dal mondo politico. In fin dei conti non si può individuare nella faccenda niente di illegale   o di indecente. Certamente se Viti scrive e studia per il Presidente Colombo è giusto e  legittimo che detto impegno possa essere anche  ricompensato. Se invece esso viene accordato per motivi extra-professionali, la faccenda diventa parte della loro sfera personale che nessuno deve e può violare! Certo però non mi sarebbe dispiaciuto che il presidente Colombo avesse lanciato un bando per affidare il compito di suo “ghost writer”. Io mi sarei certamente candidato! Come Viti anche io ho un mutuo  da onorare che non ha eguali sia in ammontare che in durata. Avrei  proprio bisogno di quel mensile! Certo la mia prosa non è spumeggiante, pirotecnica, leziosa al limite del rococò di Vincenzo. La mia è invece molto rudimentale, più vicina a quella del “De Bello Gallico”. La sua proietta icone suggestive esteticamente straordinarie; mentre la mia è più concettuale, a volte filosoficamente sistematica (e noiosa!)  come un enciclica. La sua è superiore ortograficamente, la mia indulge  molto, a volte esagerando, sulla vis ironica al limite dell’irrisione (però ad oggi ancora non ho subito agguati vendicatori). Unici punti chiaramente a mio appannaggio sono la conoscenza e la capacità di scrivere in inglese e la facoltà  prodigiosa di risolvere le equazioni di II grado a mente. Però non so se al Presidente interessano queste mie qualità! Intanto si sappia  che le mie cdoti letterarie le metto a disposizione sul mercato  Presidente compreso.

Francesco Vespe