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Franco Stella a sostegno della scarcerazione di Angelo Falcone

Franco Stella sulla detenzione di Angelo Falcone: “Io, come cittadino privato, e, come presidente della Provincia di Matera, sono in prima linea con il padre Giovanni, a lottare per il rispetto dei diritti umani violati”

Mercoledì 12 agosto a Rotondella, durante un incontro a sostegno della scarcerazione di Angelo Falcone, il presidente della Provincia di Matera Franco Stella ha ribadito l’urgenza di attivarsi per riportare il prima possibile Angelo nella sua Basilicata.

“Angelo è detenuto in India, insieme a un amico italiano, da oltre due anni. Dal 9 marzo 2007 – ha ricordato il presidente Stella – una accusa infamante di narcotraffico ha cancellato ogni suo diritto, umano e civile. Dal carcere di Amndi nello stato dell’Himachal Pradesh, nell’area nord dell’India, il 24 agosto 2008, dopo una condanna al carcere duro per ben 10 anni, è stato trasferito nel carcere di Nahan. Qui, dal mese di ottobre, anche in violazione della Convenzione di Vienna, non permettono a nessuno di avere contatti telefonici con lui. Il padre di Angelo, insieme all’onorevole Elisabetta Zamparutti, che ringrazio per il suo generoso sostegno, è riuscito lo scorso 25 e 26 aprile a incontrarlo. Ma da allora, comunque, continuano a essere negati i contatti telefonici. Un vero e proprio caso di violazione dei principali diritti umani che ha spinto  il padre di Angelo, Giovanni, a proclamare, lo scorso 3 giugno, il suo terzo sciopero della fame.”

“Una storia di kafkiana memoria e di inaudita barbarie, che reclama – ha sottolineato Stella – la presa di coscienza immediata e pragmatica di tutte le forze istituzionali e sociali, della collettività intera. Non dobbiamo lasciare Angelo in quella prigione un solo giorno di più. La Costituzione italiana, insieme alle Leggi e alle Convenzioni internazionali che regolano la materia dei diritti umani e civili, ci impongono di risolvere definitivamente la questione. Il rispetto e la dignità, come l’onore e la libertà, sono beni che vanno tutelati e difesi. Sulla vicenda è sceso un silenzio assordante che non possiamo più tollerare, come istituzioni e come cittadini, perché questo è un problema che non ha colorazioni politiche e che pretende una mobilitazione collettiva. Infatti, la solidarietà oggi deve essere totale.
Noi a livello provinciale ci siamo impegnati, e lo faremo ancora, al fianco di Angelo e alla sua famiglia. Reputo di fondamentale importanza che ognuno, nella propria veste di cittadino, debba esprimere ad alta voce e con energia il sostegno ad Angelo e lo sdegno per l’indifferenza che ha contraddistinto la vicenda. Dobbiamo attivare tavoli istituzionali che diano forza alle azioni che Giovanni Falcone ha intrapreso e intraprenderà. Credo che il lavoro fatto da tutti debba dare forza all’impegno del Governo. Ritengo, infatti, che non sia remota la possibilità che sia stato compiuto un abuso e ad andarci di mezzo sono stati due giovani che erano in vacanza. La verità oggi ci sfugge e dobbiamo fare chiarezza per restituire dignità alla famiglia Falcone. Intanto, noi saremo tutti con Giovanni, quando nei prossimi giorni partirà insieme alla moglie e alla figlia nel viaggio che, speriamo, sia il preludio per la liberazione di Angelo.”