Sempre più spesso, i pazienti arrivano al momento dell’esame radiologico già piuttosto preparati sulla procedura cui stanno per essere sottoposti. Più della metà di loro cerca informazioni prima dell’esecuzione dell’esame, attraverso il web, ma uno su cinque arriva all’esame senza aver ricevuto alcuna informazione da parte di chi lo ha prescritto. Questa situazione emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Radiology e commentata da Sanità Futura che insiste sul fattore della comunicazione-informazione per gli utenti.
Dall’analisi è emerso che il 52% dei partecipanti al sondaggio ha cercato autonomamente, spesso nel web, delle informazioni sul proprio esame di imaging. Poco utilizzate le fonti istituzionali: i contenuti forniti online direttamente dai centri di radiologia costituiva il 22% delle fonti utilizzate, mentre le informazioni fornite dalle organizzazioni di radiologia rappresentavano solo il 5%.
Un altro aspetto rilevante è, secondo i ricercatori, il fatto che i pazienti cercano principalmente informazioni sull’esame e la sua preparazione, piuttosto che quelle di cui si discute più spesso tra gli specialisti dati sulla dose di radiazioni. Nel nostro paese, dove si eseguono 100 milioni di prestazioni radiologiche l’anno, di cui oltre 4 milioni eseguite sui bambini, la radioesposizione rimane un tema molto importante.
Per Sanità Futura elemento importante è la reputazione degli utenti come l’alto livello raggiunto dal Centro Radiologico Madonna della Bruna di Matera, struttura sanitaria di riferimento nella sanità regionale che opera nel settore da circa 15 anni. Il giudizio degli utenti è infatti fondamentale oltre al parere di organismi scientifici di settore come quello del prof. Carmelo Privitera, Presidente della Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM), ente di riferimento scientifico per tutti i medici radiologi, e per gli organi istituzionali ovvero per la disciplina dell’attività radiologica sul territorio nazionale, che lo scorso anno ha visitato il Centro Radiologico Madonna della Bruna.
Il Centro materano si affianca alla Sanità pubblica , quale istituto di eccellenza tra i soggetti privati accreditati, sempre attento ai bisogni del paziente anche attraverso un costante aggiornamento ed in particolare mettendo a disposizione apparecchiature tecnologicamente all’avanguardia, operative in tutti gli ambiti della clinica e della Diagnostica. Le attività e risultati della struttura sono evidenti con un numero sempre crescente di pazienti provenienti anche da altre regioni e che preferiscono affidarsi all’Istituto materano.Un’inversione di tendenza rispetto alle altre realtà meridionali che ha destato l’attenzione del prof. Priviera che ha riconosciuto quindi una struttura contraddistinta da una naturale propensione all’innovazione e alla costante ricerca dell’eccellenza, che racchiude a mo’ di scrigno le sue gemme più preziose: la professionalità e l’efficienza del proprio personale sanitario e non, che quotidianamente si dedica con impegno e dedizione al paziente e al proprio lavoro.
Si pensi solo alla mammografia digitale in 3D che rileva un numero maggiore di tumori al seno invasivi e riduce il numero dei richiami per ulteriori approfondimenti diagnostici spesso inutili. Uno screening che è possibile fare in Basilicata presso il Centro Radiologico Madonna della Bruna. Al Centro materano – con la “mission” di porre il paziente al centro dell’attenzione, garantendogli qualità, sicurezza del servizio e rispetto dei suoi diritti oltre che ricercare e progettare interventi finalizzati ad incrementare l’affidabilità e l’efficacia delle prestazioni erogate – spiegano che la mammografia tridimensionale, nota anche come tomosintesi digitale del seno, è l’evoluzione dell’attuale mammografia digitale. Se in Italia, ogni anno, sono circa 37 mila le donne che si ammalano di tumore al seno, in Basilicata sono circa tremila le donne interessate dalla patologia e ogni anno si registrano quasi trecento nuovi casi. Raggiungendo questi numeri, il carcinoma della mammella si guadagna di diritto, il posto d’onore fra le malattie più aggressive e pericolose per il genere femminile.
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