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La Buona Scuola, sabato 15 novembre il Ministro Stefania Giannini chiude il tour a Matera: documento dei sindacati della scuola

Il tour de ‘La Buona Scuola’ si chiude sabato 15 novembre con una tappa speciale a Matera. Sul palco dell’Auditorium ‘Gervasio’ di Piazza del Sedile 2 il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini racconta i due mesi di consultazione sul documento del governo che hanno preso il via lo scorso 15 settembre.

Il Miur ha scelto Matera, città italiana da poco designata capitale europea della cultura per il 2019, come tappa conclusiva di un viaggio che ha coinvolto oltre 40 città per presentare al Paese il Piano ‘La Buona Scuola’. Sul palco troveranno spazio esperienze di buone pratiche scolastiche, dalla sperimentazione del coding (programmazione) all’alternanza scuola-lavoro.

La mattinata sarà trasmessa in diretta streaming su www.istruzione.it, www.cultura.rai.it/live a partire dalle ore 10.00 e sui siti dell’emittente Trm – Radiotelevisione del Mezzogiorno  (www.Trmtv.it, Trmart.it) a partire dalle 9.30. L’evento sarà raccontato via twitter attraverso l’account ufficiale del Ministero @MiurSocial.

Di seguito il Programma della giornata.

La Buona Scuola, evento finale a Matera
15 Novembre 2014  ore  10.00 – 13.00
Auditorium Gervasio – Piazza del Sedile 2 – Matera
Programma
Accoglienza partecipanti  dalle 9.30
Inizio manifestazione  ore 10.00
Conduce Daiana Paoli, giornalista di Rainews 24.
Esibizione dei giovani musicisti del Conservatorio di Matera
A Matera si chiude il lungo viaggio attraverso l’Italia del Ministero dell’Istruzione per far conoscere il documento ‘La Buona Scuola’ al Paese. La tappa di Matera sarà una festa conclusiva in cui si parlerà del Piano del governo, ma, soprattutto, si faranno vedere molti esempi di buona scuola.
Sul palco, dopo l’esibizione del Conservatorio, sale una classe dell’Istituto Majorana di Brindisi che realizzerà una lezione 2.0 attraverso strumenti digitali.
A seguire il saluto del Sindaco di Matera, Salvatore Adduce e del Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.
#IntervistaA2
Daiana Paoli intervista il Ministro Stefania Giannini su ‘La Buona Scuola’.

#LaBuonaScuola si racconta
Sul palco salgono docenti, cittadini e ragazzi per alcuni spazi di racconto sulla Buona Scuola che esiste già:
–    Coding – Il prof Giorgio Ventre, docente dell’Università di Napoli ‘Federico II’, illustra il progetto Miur-Cini ‘Programma il futuro’ con cui il Ministero sta introducendo il coding (il pensiero computazionale) nella scuola primaria e secondaria; gli alunni dell’istituto Pascoli di Matera, accompagnati dal dirigente Michele Ventrelli, raccontano la loro esperienza di coding;
–    Mediashow – Gli studenti dell’Istituto ‘Federico II di Svevia’ di Melfi, organizzatore delle Olimpiadi internazionali della multimedialità, raccontano il loro progetto che va avanti dal 2007.
–    Alternanza scuola/lavoro – L’Istituto superiore ‘Pentasuglia’ di Matera illustra la propria esperienza pratica di alternanza scuola-lavoro con la Renault (collegamento in diretta con la Francia).
–    ‘Monàchers’ SmartLab – Un gruppo di amici racconta come ha deciso di trasformare il laboratorio di informatica dell’Istituto comprensivo Minozzi di Matera attraverso l’etica e il software open source.
Sono previsti due collegamenti esterni con:
Milano dove ci sono i partecipanti di ‘Tablet School 3’, il terzo meeting nazionale degli studenti organizzato dal Centro Studi ImparaDigitale;
Roma dove ci accoglie il FabLab della Fondazione mondo digitale;

Interviene Annibale D’Elia,  per raccontare la sua esperienza a capo dell’Ufficio Politiche Giovanili e Legalità della Regione Puglia.
#Matera2019 si racconta
Il Comitato Matera2019 racconta il suo percorso verso la nomina e porta sul palco il progetto ‘Porta la tua scuola nel 2019’.
Interviene Paolo Verri.
#Chiusura
Il Majorana di Brindisi mostra i risultati della propria lezione digitale.
Chiudono con la loro musica i ragazzi del Conservatorio.
Saluti del Ministro Stefania Giannini.

 

Riportiamo di seguito il documento congiunto inviato dai rappresentanti sindacali di categoria della scuola lucana

Il Ministro Giannini inzuccherà “La Buona Scuola” utilizzano la “Città della Cultura 2019”

La Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals regionali esprimono disapprovazione nei confronti dell’iniziativa che ha portato la Ministra Giannini a concludere il Tour di consultazione “La buona scuola” a Matera.
Si tratta di un’operazione di propaganda e di utilizzo della “Città della cultura 2019” per pubblicizzare un disegno atto a promuovere un’idea di “scuola-azienda” alternativa al concetto di scuola per l’uguaglianza così come concepita dalla nostra Carta Costituzionale.
Il piano scuola proposto dal Governo Renzi non tiene conto della condizione
emergenziale in cui versa il sistema scolastico determinata dai provvedimenti di mero taglio che si sono susseguiti in questi anni e della valenza dirompente e drammatica che i suddetti tagli hanno assunto in Basilicata, dal momento che hanno posto a rischio l’esistenza stessa dei soggetti che producono ed erogano istituzionalmente conoscenza.
I provvedimenti attuativi infatti hanno prodotto gravi menomazioni ai capisaldi
irrinunciabili dell’organizzazione del servizio scolastico: il tempo scolastico, la relazione educativa, i servizi amministrativi e ausiliari, minacciando così l’esercizio effettivo del diritto all’istruzione sancito dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali.
Il sistema scolastico lucano è stato pertanto progressivamente condizionato da alcuni specifici elementi di contesto come la riduzione del 23,5 % del personale scolastico a fronte della riduzione del 10% della popolazione scolastica, la perdita di circa 3.500 posti, il sottodimensionamento di numerose istituzioni scolastiche (44 su 141 totali), l’aumento delle percentuali di alunni che frequentano le pluriclassi (6/7 %). A fronte di questa grave situazione, il piano scuola proposto dal Governo Renzi, non solo non risolve i problemi reali della scuola pubblica menomata soprattutto negli ultimi anni dagli incisivi tagli alle risorse, organici, servizi, strumenti didattici, ecc., ma intende:
– scardinare i principi della democrazia scolastica fondata sul pluralismo e sulla libertà d’insegnamento, ponendo il personale in un rapporto di sudditanza;
– favorire l’ingresso dei privati nella scuola e, a vantaggio delle logiche del mercato, radicalizzare la sperequazione tra indirizzi, territori e destinatari, minare l’unitarietà del sistema scolastico statale e scardinare il concetto di scuola come luogo di produzione di un sapere disinteressato;
– introdurre un sistema competitivo basato sul “merito” che, con la competizione di un insegnante contro l’altro nella corsa ai crediti e alla progressione stipendiale, si tradurrà in una rivalità permanente fra colleghi/e e in una gerarchizzazione del corpo docenti contraria allo spirito di collegialità, condivisione e cooperazione su cui si fonda la vita scolastica;
– potenziare un sistema di valutazione che genera un sapere standardizzato e impoverito e un abbassamento della qualità dell’istruzione;
– equiparare la scuola pubblica alla scuola privata che, in nome di un distorto concetto di pluralismo, contravviene ad un chiaro dettame costituzionale ed al principio di uguaglianza a cui la scuola statale si ispira.
Risulta inoltre inaccettabile:
1. l’uso strumentale e propagandistico del piano di assunzione dei precari, ai quali viene doverosamente riconosciuto esclusivamente un diritto maturato negli anni dal lavoro svolto nella scuola, diritto alla stabilizzazione peraltro già previsto dalla legge finanziaria del 2007 e imposto dall’Unione Europea.
2. l’assenza nel documento di governo di un qualsiasi riferimento al personale ATA, agli studenti e alle studentesse e alle loro famiglie come componenti integranti, attivi e partecipi della vita scolastica.
3. l’assenza dell’elevazione dell’obbligo scolastico a 18 anni;
4. l’assenza di interventi sulla formazione per tutto l’arco della vita.
Riteniamo invece che per riqualificare l’istruzione pubblica statale, occorrano risorse economiche aggiuntive che portino la spesa dell’Italia per istruzione, formazione e ricerca ai livelli della media europea, ossia al 6% del PIL, investendo prioritariamente sulla formazione e lo sviluppo professionale dell’insegnante e sul riconoscimento della qualità
didattica raggiunta mediante le esperienze di innovazione introdotte negli istituti.
Contestualmente giudichiamo di straordinaria gravità la dichiarazione contenuta nel piano di governo di impossibilità da parte dello Stato di garantire i finanziamenti adeguati alla scuola pubblica statale. Tale dichiarazione si pone, infatti, in netto contrasto con il mandato istituzionale che la Costituzione assegna alla scuola della Repubblica.
Particolarmente preoccupante appare il metodo contraffatto di consultazione diretta, plateale e pleonastica ma che, invece, mal cela di fatto, un attacco al ruolo del sindacato e alla Costituzione che ne riconosce le prerogative.

 

Personale della scuola, studenti, genitori, cittadini
Sit-in sabato 15 novembre 2014, ore 10,00 – Piazza Sedile – Matera
Il Ministro Giannini “APPROFITTA” della “Città della
Cultura 2019” per coronare il Tour La Buona Scuola …… sento tutti ma non
ascolto nessuno !!!
Un piano che mortifica e depotenzia il ruolo della Scuola Pubblica sancito
dalla Carta Costituzionale perché:
1) non prevede investimenti;
2) promuove un’idea di “scuola-azienda” alternativa al concetto di scuola per
l’uguaglianza così come concepita dalla nostra Carta Costituzionale;
3) introduce i privati nella scuola scardinando il concetto di scuola come luogo di
produzione di un sapere disinteressato;
4) demolisce i principi della democrazia scolastica fondata sul pluralismo e sulla
libertà d’insegnamento, ponendo il personale in un rapporto di sudditanza;
5) introduce un sistema competitivo basato sul “merito” che gerarchizza il corpo
docenti che non può convivere con lo spirito di collegialità, condivisione e
cooperazione su cui si fonda la vita scolastica;
6) equipara la scuola pubblica alla scuola privata
Contestiamo il metodo di consultazione plateale del “sento
tutti ma non ascolto nessuno” con cui il governo propone
“La Buona Scuola”