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Forma e colore per esaltare il bello: inaugurata la mostra dell’artista Giuseppe Caggiani a Casa Cava nei Sassi di Matera. Report, intervista e foto

Inaugurata nel pomeriggio nella suggestiva Casa Cava, nei Sassi di Matera la mostra d’arte di Giuseppe Caggiani, artista messinese con origini lucane perchè il papà era di Pomarico. Caggiani presenta opere pittoriche realizzate tra il 2016 e il 2016 La mostra resterà aperta fino al 14 agosto 2019 dalle 10,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 20.15.

L’autore ci racconta il suo stile pittorico e come nascono le sue opere: “Dipingo da sempre per diletto e da sempre ho preferito un atteggiamento di assoluta indipendenza. Come si può notare dalle mie opere preferisco l’astratto, un astratto geometrico, che per me significa libertà di espressione, libertà della fantasia, libertà di costruire immagini inedite, avendo come obiettivo fondamentale l’eleganza dell’insieme forma-colore. Alla base di ogni mia opera c’è sempre la ricerca e la critica scrupolosa del lavoro compiuto. Critica delle forme, dei colori e dei relativi equilibri. Dipingo astratto dagli anni Sessanta. All’epoca mi tenevo volutamente lontano dalla cultura sull’Astrattismo per una scelta di libertà: non volevo essere influenzato dai “grandi” del Movimento. Un giorno, nel 1990, un corniciaio mi disse, forse per farmi un complimento, che i miei dipinti somigliavano molto a quelli di Veronesi, Reggiani e Soldati. Non lo sapevo. Comunque, tanto di cappello ai tre grandi pittori e ho proseguito per la mia strada”.

Giuseppe Caggiani espone per la prima volta nella città di Matera ma conosceva già la città dei Sassi: “Io sono di Messina ma mio padre era lucano, di Pomarico, quindi Matera la conosco e l’ho sempre visitata. Io sono stato un ufficiale dell’aeronautica e quindi la pittura me l’ha trasferita mio padre quando avevo sei anni. Mio padre volava ed è morto in un incidente aereo quando avevo otto anni. Lui era un acquarellista dilettante, molto delicato, molto fine e lui mi ha inculcato questo amore per la pittura e sopratutto per il colore. Il mio astratto è stato apprezzato in questi anni anche a livello internazionale. Un astratto ricercato e fine. Non c’è una linea fuori posto”.
Quale messaggio vuole trasmettere a chi ha il piacere di ammirare le sue opere: “Voglio mostrare il bello, che nasce un connubio forma-colore. Le forme possono anche essere delle scuse ma il mio pallino è il colore, l’abbinamento dei colori”.
Giuseppe Caggiani a Matera nell’anno di capitale europea della cultura con le sue opere a Casa Cava, è soddisfatto? “Io sono affezionato alla signora Rosanna David che mi ha proposto di fare questa mostra a Casa Cava, una struttura splendida, meravigliosa. Questa è la mia 23^ mostra personale. Ho esposto anche a Madrid e a Bruxelles oltre che in Sicilia e nel Lazio ma questa di Matera è la struttura più avvolgente, più bella. Non avevo mai presentato 55 opere e qui invece la struttura si presta ad un certo numero consistente di opere, realizzate tra l’altro in un periodo ristretto che va dal 2016 al 2019. Sono molto soddisfatto e se per una qualche causa questa dovesse essere la mia ultima mostra avrei chiuso con la mostra più bella”.

Michele Capolupo

La fotogallery della mostra d’arte (foto www.SassiLive.it)

La biografia del pittore Giuseppe Caggiani (Messina, 6 maggio 1934)

Dipinge dall’età di sei anni, stimolato dal padre pioniere dell’Aviazione e acquerellista dilettante.
Nelle sue opere traspare la formazione culturale scientifica (biennio di ingegneria e laurea in Fisica).
Pittore “astratto”, sempre alla ricerca di nuove espressioni di forme e colori, inizia con forme astratte non strutturate, sviluppa successivamente immagini astratte a struttura geometrica, introducendo in alcuni casi la terza dimensione. Negli anni 2008-2009, sollecitato da alcuni amici, si cimenta in un campo che definisce “Marine e Paesaggi improbabili”, dipingendo un buon numero di opere, che poi espone in una personale ad agosto del 2009 – a Montefiascone, Viterbo.
Dal 2010 ad oggi è tornato al suo astratto di sempre, ricorrendo spesso all’impiego di parti in tela juta per costruire strutture consistenti. Ha prodotto oltre millecinquecento opere, alcune delle quali si trovano in Belgio, Olanda, Inghilterra, Canada e Stati Uniti. I suoi interessi sono, oltre alla pittura, la musica e le scienze.

La pittura di Giuseppe Caggiani

Per Caggiani dipingere significa “costruire immagini astratte” e dipingere “astratto” significa “dare voce e visione ad un’invisibile” ; significa che gli elementi della composizione, e cioè forme e colori, smettono di raffigurare l’oggetto, rappresentando essi stessi una loro propria realtà.
È ancora: significa libertà di espressione, libertà della fantasia. Le immagini costituiscono una realtà che esiste nella sua mente, una realtà assolutamente ordinata e mai casuale. E gli scenari sono tessere di un mosaico la cui armonia risiede nell’insieme forma-colore.
Alla base di ogni opera ce la ricerca e la critica scrupolosa del lavoro compiuto. Critica delle forme, critica dei colori e relativi equilibri.
Caggiani ritiene possibile un’evoluzione dell’astrattismo tradizionale, facendo ricorso allo spazio a tre dimensioni. Forme che non imitano la natura, ma che appartengono decisamente al mondo dell’immaginazione, possono, infatti, essere tridimensionali, senza nulla togliere all’arte astratta. Ed è sempre nel campo dell’ Astratto che il pittore effettua, per le Sue ricerche, “incursioni” nell’Arte Povera, utilizzando materiali diversi, quali la juta e altro.