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Pierluigi Diso “scuote” il PD Matera dopo l’ingresso nella giunta De Ruggieri

Il materano Pierluigi Diso fa il punto sullo stato in cui versa il Partito Democratico nella cittià di Matera a seguito della scelta di entrare a far parte del Governissimo a sostegno del sindaco Raffaello De Ruggieri. Di seguito la nota integrale.
I materani per primi, due anni fa, si erano riorientati verso una coalizione composita, ma ritenuta più credibile ed un candidato sindaco sì anziano, ma più specchiato, simbolo di un civismo atipico, insieme a fronde del PD. Già due anni fa mi permisi di scuotere il PD dopo la sconfitta alle ultime consultazioni e chiesi di lasciar lavorare il sindaco eletto. Dopo le ultime amministrative è stato pagato un prezzo troppo alto, con un progetto strategico e politico fallimentare, anche a causa di coloro che hanno ritenuto di dover migrare senza assumersi alcuna responsabilità. L’arroganza di alcuni che hanno voluto mostrare i muscoli non è servita a nulla. Il PD materano non volle ascoltare nemmeno le istanze di coloro che dal suo interno chiedevano più condivisione e partecipazione sulle scelte strategiche della città e del suo futuro sindaco. Poi ci si è limitati semplicisticamente a criticare le mosse del sindaco De Ruggieri, senza fare prima autocritica. L’obiettivo 2019, che interessa vincitori e vinti, è dietro l’angolo e De Ruggieri, non essendo riuscito a tenere unita la sua maggioranza – frutto di un voto contro il PD e non per un’idea, un programma o per qualcuno, sindaco escluso – ha chiesto qualche giorno fa, proprio al PD, di far parte di una Giunta «composta con senso di responsabilità in vista degli impegni, delle sfide e dei progetti per Matera Capitale europea della Cultura per il 2019», come egli stesso riferì alla stampa quando presentò la nuova Giunta comunale. Ecco che il PD, con metodo e merito, ha indicato gli assessori che accompagneranno il sindaco De Ruggieri nel percorso verso Matera 2019. Se il partito è stato in grado di esprimere i tre nomi con avvedutezza politica, trasparenza ed equilibrio, è proprio sul fronte partitico che adesso deve realizzare qualcosa di concreto con determinazione, senza timidezze. Dalle primarie del 30 aprile 2017 sono passati 78 giorni e cosa è avvenuto? Se il PD ha fatto quel passo in avanti richiestogli dal sindaco, occorre adesso un partito rigenerato che sappia elaborare e far emergere un nuovo disegno strategico e che disponga di una grande carica innovativa, a partire dalle prossime assemblee per eleggere i segretari comunali, provinciali e finalmente il segretario regionale del PD. E’ urgente imprimere un segnale dinamico al Partito Democratico che, lungi dal fondare su vecchi pilastri, sulla sommatoria di componenti ed apparati, già visti più volte nel corso dell’ultimo decennio, rappresenti il momento conclusivo di un ampio processo rifondativo e integrativo tra culture ed esperienze plurali del riformismo italiano. Bisognerà prima convincere, per poter vincere: certo negli ultimi anni non è stata data la possibilità di crescita a nessun giovane o almeno ad un volto nuovo della politica locale ed ecco che il vecchio almeno lascia qualche garanzia. Occorre partire proprio da quella vasta area politica del popolo materano che ha avuto serie difficoltà nel 2015 a votare per il centrosinistra. Dopo l’ingresso in Giunta è questa l’ora che il PD crei le condizioni politiche perché questa area sia presente e realmente partecipe nei momenti decisivi della nostra comunità locale, ma innanzitutto nel processo di formazione del nuovo Partito Democratico di Matera e di Basilicata, che ci auguriamo cominci a rifondarsi subito dopo l’estate. Ormai le correnti renziane, orlandiane e emiliane si sono già contate il 30 aprilescorso e, sedute a tavolino, decideranno – speriamo bene – le future sorti del partito, salvo spezzettarlo ancora, senza correre solo ad occupare poltrone in virtù di una “percentuale” che gli deriva dalla conta delle tessere, ma confrontandosi a tutto campo su una nuova proposta politica in vista dei prossimi impegni elettorali di Regione e Parlamento. Il PD deve considerare prioritaria la scelta dell’innovazione, augurandoci che la eserciti con determinazione, ma anche con equilibrio per ben fronteggiare un momento cruciale come quello della vita di Matera e della Basilicata di qui al prossimo futuro. Occorre che il PD ricucia quel patto di fiducia con l’elettore e quest’ultimo deve smetterla di votare con la pancia, spinto dall’emotività, ma deve cercare nel suo politico di riferimento la guida a cui mostrare anche la sua sfiducia e la sua insoddisfazione. Solo così la politica riprenderà il suo peso nella società, rilanciando la sua funzione di guida, di spinta profetica e di moderazione. E’ necessario controllare il proprio elettorato, mantenere un rapporto stretto con la propria base, perché il partito dev’essere un luogo di trasmissione dei bisogni e delle aspirazioni della propria base. Bisogna riprendere a conoscere di più i propri elettori e comprendere quanto questi siano spaventati dall’immigrazione, quanto siano angosciati dai fallimenti bancari ed esasperati dall’inefficienza della pubblica amministrazione.  I delusi del PD ci sono e sono molti e al momento non sono passati dalla parte del “nemico”, ma occorre premiare la meritocrazia, come va proclamando il segretario nazionale del PD, oltre a quello svecchiamento, rinnovamento, ammodernamento che Renzi aveva fatto sognare con le primarie del 2013 e che gli aveva permesso di portare al voto parecchi italiani che erano delusi dai nomi ormai logorati della classe politica dirigente. Ricordate il 40% raggiunto da Renzi appena giunto a Palazzo Chigi? Se alle ultime consultazioni amministrative il “civismo” ha avuto successo è perché il PD non ha saputo evitare la delegittimazione che le è venuta dalla caduta del suo fondamento morale. Occorre evitare in futuro che la politica apra nuovamente la strada all’irruzione di altri soggetti, al controllo e al giudizio popolare. D’altronde, le pubbliche opinioni stanno acquistando peso anche nella dialettica dei poteri ed il popolo elettore è ormai maturo per leggere in anticipo le mosse di questa o quella corrente partitica.

Pierluigi Diso

(nella foto www.SassiLive.it)

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