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Vile attacco alla redazione del quotidiano “Roma”

Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata dalla redazione lucana del quotidiano “Roma”.

Non intendiamo dare soddisfazione a chi sta creando problemi, né tantomeno sollecitare solidarietà a ogni costo. Intendiamo raccontare i fatti così come siamo abituati a fare. E raccontare i fatti significa far comprendere come stanno le cose anche a chi, per superficialità o per partigianeria, è sempre pronto al commento malevolo o al pettegolezzo grossolano e volgare nei confronti del nostro lavoro. Da qualche tempo l’aria che si respira attorno alla redazione del Roma si è fatta sempre più pesante ed e’ stato un crescendo di intimidazioni. Le minacce sono continue. Ieri sono culminate in un vile attacco a una delle sue giornaliste: sul parabrezza della sua auto parcheggiata sotto la redazione le è stato fatto trovare un volantino il cui testo evitiamo qui di riportare, essendo peraltro già evidente nella foto che pubblichiamo (in basso – ndr). Evitiamo di fare nomi per non compiacere chi evidentemente si bea di certe azioni. E non facciamo il nome nemmeno di chi, solo due giorni prima di quest’ultimo fatto, aveva chiamato uno dei responsabili del giornale per fargli una chiara minaccia: “Cambia strada quando mi vedi che è meglio per te…”.

Satira spinta (contro la quale immediatamente si armano le truppe cammellate), inchieste sugli affari pubblici così serie e fondate da produrre effetto immediato (nessuno dimentica il bando che il Crob ha dovuto annullare dopo l’inchiesta del Roma) e analisi politiche non di parte sono gli ingredienti che forse non piacciono a qualcuno, ma che piacciono molto ai lettori del Roma che sono in continuo aumento. Ma non saranno minacce e offese a fermare il Roma. Di quanto sta accadendo si occuperanno le autorità competenti, già debitamente allertate, mentre il Roma continuerà a fare il suo lavoro consapevole che la scelta di essere scomodi ha i suoi rischi, ma anche le sue soddisfazioni, prima tra tutte quella di sapere che si svolge con onore questo nostro mestiere, perché tentare di smascherare chi è portatore di interessi contrari al bene della Basilicata è un dovere primario secondo il Roma.

vergognati per quello che scrivi